Il PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan, ha rivendicato l’uccisione di 16 soldati a Daglica, nella provincia sudiorientale turca di Hakkari, al confine con Iran e Iraq. Le autorità turche, dal canto loro, non hanno fornito ancora un bilancio ufficiale dell’attacco che, però, è stato confermato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un’intervista televisiva.
Il primo ministro turco, Ahmed Davutoglu si è recato ad Ankara per dirigere una riunione d'urgenza con i massimi responsabili della sicurezza nazionale. Nel frattempo Gli F-14 e F-16 dell'aviazione hanno già iniziato un'azione di rappresaglia.
Secondo i media turchi i separatisti hanno fatto esplodere alcune mine al passaggio di un convoglio militare e subito dopo hanno aperto il fuoco sui soldati. Si tratta dell'attacco più grave dalla metà di luglio, dopo cioè la fine del cessate il fuoco che durava dal 2013.
Il PKK è considerato un gruppo terrorista dagli Stati Uniti, dall’Unione europea e dalla Nato, ma non dalla Svizzera che, però, dal 2008 ha adottato misure per limitarne le attività nella Confederazione.
ab/afp/reuters