L'esercito turco afferma di aver preso il potere in Turchia venerdì sera, rimarcando di aver in ostaggio il Capo di Stato maggiore. I "nuovi" vertici dell'esercito hanno annunciato di aver compiuto il putsch militare "per ristabilire l'ordine democratico e la libertà", secondo quanto riferiscono media nazionali e corrispondenti esteri. Il presidente Recep Tayyip Erdogan sarebbe però "riuscito a fuggire in un luogo sicuro e protetto", mentre fonti vicine alla presidenza si sono affrettate a smentire quanto dichiarato dagli alti ufficiali golpisti.
Soldati nella parte asiatica di Istanbul
I militari autori del colpo di Stato hanno poi reso noto verso le 23.00 ora svizzera che "tutte le relazioni estere turche esistenti saranno mantenute e che lo stato di diritto rimarrà una priorità" pure in prospettiva futura. Svariati media, fra cui il Guardian, aggiungono che i vertici in rivolta dell'esercito avrebbero inviato le dichiarazioni ai media turchi via email.
Il ponte sul Bosforo
Poco prima il primo ministro turco Binali Yildirim aveva dichiarato venerdì in serata che nel Paese "si sta verificando un tentativo di colpo di Stato" e che "chi lo sta attuando la pagherà cara". Yildirim si era espresso parlando con un canale televisivo. Sempre a un'emittente tv ha poi dichiarato che "le nostre forze useranno la forza contro la forza", a conferma della situazione totale caos che si è venuta a creare nel Paese.
Piazza Taksim
La CNN turca ha dichiarato che poco dopo le 22.00 militari armati sono penetrati all'interno della televisione di Stato. Le trasmissioni sono state subito interrotte e, nel contempo, in tutto il Paese è stato bloccato l'accesso ai social network. E con un'azione coordinata, plotoni di soldati hanno bloccato l'aeroporto internazionale di Istanbul. Ovviamente tutti i voli da e per lo scalo aereo Atatürk sono stati bloccati.
"Circolare..."
Intanto svariati media locali hanno reso noto che ad Ankara sono stati avvertiti colpi d’arma da fuoco a ripetizione, mentre elicotteri e aerei militari hanno sorvolato la capitale turca. Nel contempo le autorità hanno provveduto a chiudere i due ponti sul Bosforo a Istanbul. Sempre a Istanbul, scontri al fuoco si sono registrati nei pressi del comando generale della polizia. Immagini trasmesse da emittenti tv hanno mostrato i blocchi posti in atto con camion militari e soldati armati fino ai denti sui ponti che collegano la zona asiatica con quella europea della più grande città della Turchia.
ATS/AFP/Reuters/EnCa