Sei persone sono morte sull'altopiano del Golan siriano a causa degli attacchi sferrati a partire da giovedì sera dall'aviazione israeliana in risposta ad un lancio di missili.
E mentre il sud-est del paese è sotto il fuoco dell'esercito con la stella di Davide, vicino a Homs, nel centro, gli estremisti dello Stato islamico si rendono responsabili di nuove efferratezze. Dalle immagini da loro stesse diffuse in queste ore risulta che le loro scavatrici hanno raso al suolo il monastero di Mar Elian a Qaryqatayn, eretto nel quinto secolo dopo Cristo; non prima però di averne profanato la chiesa e aver riesumato i resti del santo a cui l'edificio era dedicato, un martire ucciso dai Romani nel 285. Il responsabile del convento, padre Jacques Mouraud, era per altro stato rapito in maggio, verosimilmente ad opera di membri della stessa organizzazione.
Un'organizzazione che, stando alla stampa britannica, la quale a sua volta cita l'agenzia curda Ara News, è arrivata al punto di obbligare gli aderenti che hanno contratto l'AIDS a immolarsi in attentati suicidi. Questo destino dovrebbe toccare a 16 adepti che si sono infettati in Siria dopo rapporti con due marocchine costrette alla schiavitù sessuale.
AFP/ANSA/dg
RG 12.30 del 21 agosto 2015 Il servizio di Alberto Trombetta
RSI Info 21.08.2015, 15:14
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RG 18.30 del 21 agosto 2015 Il servizio di Michele Giorgio
RSI Info 21.08.2015, 20:45
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