Si è aperto oggi, lunedì, a Ginevra il processo nei confronti di Fabrice A, il detenuto plurirecidivo accusato di aver ucciso la socioterapeuta Adeline nel settembre 2013 a Bellevue (GE). Il caso suscitò molto clamore. Condannato ad una pena complessiva di 20 anni di reclusione per due violenze carnali commesse in Svizzera e in Francia, nel settembre 2013, l’uomo aveva ottenuto da poco tempo l'autorizzazione di svolgere un'uscita accompagnata in un centro equestre, allo scopo di praticarvi l'ippoterapia. La misura era stata decisa in vista del suo reinserimento.
Il coltello comprato poco prima
Il 12 settembre però non raggiunse mai il centro equestre. Legò e sgozzò la 34enne, madre da pochi mesi di una bimba, in un bosco e poi fuggì. Venne catturato tre giorni dopo al confine fra Polonia e Germania. Il coltello usato per uccidere la donna, lo acquistò in un negozio specializzato il giorno del dramma, con la scusa di volerlo usare per pulire gli zoccoli ai cavalli.
Il nodo dell’internamento a vita
Il processo al Tribunale criminale durerà dieci giorni. Al centro del dibattimento vi sarà l'internamento a vita, che il Ministero pubblico ginevrino potrebbe sollecitare malgrado il parere degli esperti. Le due perizie psichiatriche condotte finora considerano Fabrice A. come un psicopatico sessuale particolarmente pericoloso, ma non escludono che un giorno la scienza possa guarirlo.
La prima mattinata è trascorsa con l'esame di vari quesiti procedurali.
ATS/AlesS
RG 07'00 del 04.10.16 Servizio di Gabriele Fontana
RSI Info 04.10.2016, 10:01
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