Anche l'Amministrazione federale delle dogane (AFD) non sfugge al contenimento delle spese della Confederazione, imposto dalla maggioranza del Parlamento. Per l'AFD i risparmi federali implicano già una ristrutturazione per l'anno appena iniziato. La misura degli interventi, più nel dettaglio, ci viene illustrata da Roberto Messina, responsabile in Ticino di Garanto, l'organizzazione che rappresenta gli interessi delle Guardie di confine e del personale civile delle dogane.
"Conseguenze anche in Ticino"
RSI Info 22.01.2016, 21:19
A spiccare è quindi il congelamento delle assunzioni per il servizio civile. Il sindacato protesta, denuncia una costante pressione sugli impieghi, come pure ripercussioni sul piano complessivo della sicurezza. I compiti dei funzionari civili non si limitano infatti all'ambito fiscale, ma concernono anche l'applicazione di "oltre 150 disposti di natura non doganale, inerenti alla sicurezza di tutte le merci che entrano in Svizzera e che vengono quindi acquistate dai cittadini. C'è veramente un impegno attivo per la sicurezza della popolazione", afferma Messina, sottolineando che tale operato si estende anche ai controlli per l'individuazione di armi, munizioni, materiale bellico.
Le Guardie di confine sono sempre più sollecitate, sullo sfondo delle crisi migratorie e della crescita del numero di richiedenti l'asilo in Svizzera
Non certo cose da poco, se si considerano tutti i timori diffusi anche in Svizzera, per via dei rischi legati al terrorismo e alle instabilità internazionali. Eppure il personale doganale deve ora fare i conti col blocco delle assunzioni e, sottolinea il sindacalista, con impegni sempre maggiori. Lo stesso dicasi per le Guardie di confine, che per via delle crisi migratorie in atto sono ora particolarmente sotto pressione
in Ticino e nella Svizzera orientale. "
C'è intanto una contraddizione: sul piano politico tutti invocano sicurezza per il paese, ma all'atto pratico è impossibile potenziare gli effettivi del corpo poichè non vengono elargiti i crediti necessari", commenta Messina.
Poche settimane prima della fine del suo mandato, Eveline Widmer-Schlumpf aveva ribadito la necessità di avere più Guardie di confine
Obiettiamo però che almeno per le Guardie di confine qualcosa si è mosso. Gli Stati hanno approvato due iniziative cantonali volte al rafforzamento degli effettivi. Ed
Eveline Widmer-Schlumpf, poco prima della conclusione del suo mandato di consigliera federale,
aveva evocato 200 posti in più. Sono intanto una trentina quelli creati negli ultimi due anni. Ma per Roberto Messina, che esprime precise rivendicazioni, il discorso relativo alle cifre è in realtà molto più articolato.
"Sono posti che in realtà compensano solo le fluttuazioni del personale"
RSI Info 22.01.2016, 21:20
Gli effetti dei flussi migratori hanno nelle ultime settimane evidenziato la vulnerabilità del sistema Schengen. La Svizzera vi aderisce e una possibile denuncia degli accordi in sede UE - sostiene il responsabile di Garanto - avrebbe severissime ripercussioni sui margini d'azione delle Guardie di confine. "L'attuale organizzazione del corpo è strutturata sullo spazio Schengen", rammenta. Osserviamo che il nuovo ministro della difesa, Guy Parmelin, ha di recente parlato di un maggiore impegno dei militari a fianco delle Guardie di confine, proprio nell'eventualità di un'emergenza migratoria anche in Svizzera. Ma è un'opzione che non sembra convincere il nostro interlocutore.
"Il corpo non sarebbe in grado di controllare le frontiere come avveniva prima degli accordi"
RSI Info 22.01.2016, 21:20
Con tutte queste inquietudini, quale appello rivolgerebbe allora Roberto Messina alla classe politica? "Sostanzialmente", ci risponde,"un invito, caloroso, ad avere maggiore coerenza nelle decisioni politiche. Soprattutto in materia di piani di risparmio sulle amministrazioni federali. Sono altamente controproducenti per tutti quanti... per le amministrazioni, per quella che è la loro efficienza. È un dato molto deleterio e pericoloso".
Alex Ricordi