Il cuore dell'accordo fiscale italo-svizzero, che verrà firmato lunedì 23 febbraio, interessa ben 200 dei 230 miliardi di euro depositati in conti correnti di banche elvetiche, secondo le stime di Bankitalia. Se Berna ha quale obiettivo primario quello di far togliere la Confederazione dalla blacklist italiana, Roma fa affidamento sul gettito d’imposta dei capitali emersi grazie all’autodenuncia spontanea dei contribuenti (Voluntary disclosure).
Esistono ancora diversi dubbi sulla portata, implicazioni e tipologia di tale intesa che, erroneamente, viene vista come un nuovo scudo fiscale. Tvsvizzera.it ha intervistato Giancarlo Cervino per fare chiarezza su quella che ormai è vista da più parti come l'ultima spiaggia per mettersi in regola. Secondo il direttore del Centre for International Fiscal Studies di Lugano l’intesa permetterà a tutti di “non doversi più nascondere nell’utilizzo dei soldi”.