Svizzera

Canone per tutti, ma meno caro

È quanto propone la modifica della legge sulla radiotelevisione sulla quale saremo chiamati a pronunciarci il 14 giugno

  • 8 maggio 2015, 19:22
  • 7 giugno 2023, 08:09
Immagine d'archivio

La modifica della Legge federale sulla radiotelevisione (LRTV) decisa nel settembre del 2014 verrà sottoposta al popolo il prossimo 14 giugno.

La riforma approvata dalle Camere federali prende le mosse dal fatto che i programmi radiotelevisivi possono ormai essere seguiti anche attraverso cellulari, tablet e computer, senza quindi dover ricorrere agli apparecchi tradizionali. Secondo Governo e Parlamento, quindi, il canone legato finora al possesso di apparecchi di ricezione deve essere sostituito con un canone generalizzato. Quello attuale risale all'epoca in cui Internet ancora non esisteva.

La revisione prevede quindi una riduzione del canone derivante dalle basi più estese del suo finanziamento. Per la ricezione dei programmi, tutte le economie domestiche del paese pagherebbero ogni anno 400 franchi, invece degli attuali 462 legati al possesso di apparecchi di ricezione. Per le aziende il pagamento del canone dipenderà invece dal loro fatturato: in presenza di un volume d'affari inferiore a 500'000 franchi, l'impresa ne è esonerata.

Esenzioni, inoltre, concernerebbero le economie domestiche con bassi redditi. A non essere tenuti al pagamento sarebbero quindi coloro che ricevono prestazioni complementari all'AVS e all'AI. come pure chi vive in un istituto, come ad esempio case per anziani, case di cura o case per studenti.

Gli argomenti dei referendisti

Contro la modifica di legge è stato promosso un referendum: i suoi promotori definiscono ingiusta un'estensione del pagamento del canone anche alle economie domestiche e alle imprese senza apparecchi di ricezione. Il comitato referendario qualifica quindi il minor ammontare come una riduzione a breve termine e parla di una "trappola" che implicherebbe in seguito un rapido aumento dell'imposta.

La prospettiva, a detta dei contrari alla revisione della LRTV, è quella nei prossimi anni di un ammontare fino a 1'000 franchi all'anno per ogni economia domestica. Il comitato definisce auspicabile la diffusione di programmi radiotelevisivi di elevata qualità sul territorio svizzero, ma afferma che ciò non deve costare sempre di più.

I promotori del referendum sostengono inoltre che i titolari di imprese, anche piccole, con un volume d'affari superiore al mezzo milione di franchi, pagherebbero due volte la medesima prestazione; in privato e sul posto di lavoro. Ribadiscono quindi la loro opposizione, anche alla luce delle difficoltà attraversate attualmente dalle PMI per via del franco forte.

Nelle sue considerazioni, il Consiglio federale replica che le imprese che ascoltano la radio o guardano la televisione sono già obbligate a versare il canone. Inoltre, afferma il Governo, poichè anche le aziende beneficiano dell'offerta radiotelevisiva - ad esempio tramite piattaforme pubblicitarie o emissioni sulll'economia - è giusto che esse contribuiscano al finanziamento.

SP/ARi

Dal TG 20.00

09.05.2015: 14 giugno, si vota sulla legge radiotv

La puntata di Democrazia diretta dell'11.05.2015:

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