La proporzionalità è il principio attorno al quale ruota gran parte della campagna, di entrambi gli schieramenti, riguardante l’iniziativa per l’attuazione dell’espulsione dei criminali stranieri.
I contrari ritengono che l’espulsione per determinati reati costituisca una pena troppo severa; i favorevoli, invece, sostengono che i reati minori sono esclusi e che quindi l’iniziativa andrà a toccare solo chi commette gravi crimini o chi è recidivo.
Le posizioni di Fabio Abate e Roberta Pantani, per quanto riguarda questo determinato oggetto in votazione il prossimo 28 febbraio, stanno agli antipodi. Il primo – consigliere agli Stati per il PLR – è strenuamente contrario all’iniziativa. La consigliera nazionale della Lega dei ticinesi fa parte invece del comitato dei promotori. Li abbiamo incontrati nei rispettivi uffici per chiedere loro perché votare no e viceversa. (GUARDA LA VIDEOINTERVISTA)
Roberta Pantani (sì) versus Fabio Abate (no) - di Ludo C.
RSI Info 09.02.2016, 19:14
“In Svizzera non esiste una Corte costituzionale. Tocca al Parlamento verificare se una nuova norma, anche se approvata dal popolo, non vada a ledere principi già iscritti nella Costituzione; non esiste un popolo di serie A e uno di serie B: gli stessi cittadini che nel 2010 hanno detto sì all’espulsione hanno approvato nel 1999 la nuova Costituzione, dove il principio di proporzionalità è iscritto a chiare lettere”, chiosa Abate, che precisa di non accettare l’idea che ai giudici non possa essere dato un margine di discrezionalità in merito ad una sanzione tanto severa qual è l’espulsione.
Per quanto riguarda gli stranieri di seconda e terza generazione, Pantani sostiene invece che la questione è stata strumentalizzata: “La stragrande maggioranza degli stranieri vive in Svizzera rispettando le regole. Quest’iniziativa va a toccare solo i criminali. È quindi nell’interesse di tutti: di chi ha e di chi non ha il passaporto svizzero”.
Abate e Pantani sulla sicurezza - di Ludo C.
RSI Info 09.02.2016, 19:07
Ludovico Camposampiero
Per saperne di più
L’appello a votare no del Consiglio federale e del Dipartimento di giustizia e polizia
Il nostro dossier sulle votazioni del 28 febbraio: Non solo raddoppio