Il Tribunale federale ha nuovamente annullato l'internamento a vita di un assassino, come aveva fatto lo scorso novembre nel caso dell'uccisore di Lucie, accogliendo il ricorso di un cittadino ivoriano colpevole di aver ucciso crudelmente una prostituta a Bienne.
Due anni fa il Tribunale regionale del Giura bernese aveva ritenuto che il soggetto, definito predatore sessuale, presentava rischio di recidiva ed era stato ritenuto "totalmente incurabile". Confermata nel settembre 2013, la sentenza è ora stata annullata dai giudici di Mon Repos che sottolineano come "può essere internato a vita solo chi non può effettivamente essere sottoposto ad alcun trattamento nel corso della sua esistenza".
Gli specialisti consultati dalla giustizia ritenevano l’uomo molto pericoloso e con poche possibilità di cambiare comportamento, senza però escludere qualsiasi possibilità di recupero.
ATS/sf/Radiogiornale