I nuovi 50 franchi sono appena entrati in circolazione e già s’infiamma il dibattito sul loro aspetto. Poco importa, tuttavia, considerarli belli o brutti. Le nuove banconote non sono infatti state concepite per un capriccio di natura estetica ma – parola della Banca nazionale svizzera (BNS) – “per garantire un elevato standard di sicurezza e proteggere il pubblico dalle contraffazioni”.
Le statistiche, tuttavia, parlano chiaro. All’interno dei confini confederati, lo scorso anno, le banconote elvetiche false sequestrate sono state 2'356, per un ammontare di 289'940 franchi. Cifre irrisorie se paragonate ai quasi 70 miliardi franchi autentici in circolazione e alle circa 450'000 banconote di euro fasulle scoperte in Europa nel solo primo semestre 2015.
I motivi in questo senso sono molteplici, ci spiega Martin Fürbach, ricercatore all’Istituto di polizia scientifica dell’Università di Losanna: "Innanzi tutto la diffusione del franco è contenuta e non garantisce una massa critica sufficiente per i falsari che si appoggiano ad organizzazioni criminali". Molto meglio produrre dollari o euro. Basti pensare che la moneta comunitaria viene accettata in quasi tutto il continente e impiegata giornalmente da oltre 300 milioni di persone.
"La polizia federale e la Banca centrale - aggiunge il ricercatore - sono inoltre molto attive dal profilo della repressione e da quello della prevenzione".
Le nuove banconote
Telegiornale 06.04.2016, 20:00
Sicurezza made in Switzerland - Esiste poi un terzo aspetto. La divisa elvetica è praticamente un’esposizione ambulante di tutti i più collaudati parametri di sicurezza che una banconota possa avere. Oltre il 90% delle tecnologie impiegate sulla cartamoneta di tutto il mondo è stato brevettato in Svizzera, patria della micro perforazione laser e del Kinegram©: "Da 30 anni la scelta dei Governi", si legge sul sito dell’azienda che sviluppa questo prodotto.
Forte di questi aspetti la BNS, a differenza di molte altre banche centrali, non teme di comunicare, con una buona dose di faccia tosta, i parametri di sicurezza presenti sul novello biglietto da 50. Non tutti però. Anche i banchieri centrali rossocrociati si guardano bene dal divulgare alcuni dettagli nascosti.
Giocando con il vento la mano si immerge in questa esperienza: la frase è riprodotta a caratteri microscopici nelle quattro lingue nazionali sui nuovi biglietti da 50 franchi. Un dettaglio che la BNS si è ben guardata dal divulgare.
Falsari della domenica e crimine organizzato - Se un tempo i soldi falsi venivano usati come arma di guerra per destabilizzare l’economia dei paesi nemici, come nel caso dell’Operazione Bernhard, lanciata dai nazisti contro il Regno Unito (guarda la fotogallery), oggi le banconote truffaldine si producono per motivi puramente venali. La figura romantica del falsario-artigiano è stata via via sostituita con quella dei furbetti che si limitano a produrre cartamoneta con l’ausilio di moderne, ma comuni, stampanti o fotocopiatrici. Una produzione casalinga, più o meno organizzata, che lascia molto a desiderare dal profilo della qualità.
Operazione Bernhard: soldi falsi per combattere il nemico
Nuove tecnologie a parte, anche in questo campo c’è chi preferisce fare le cose alla vecchia maniera. In alcuni capannoni nel Napoletano, regione da dove si stima provenga addirittura il 90% degli euro falsi in circolazione, sono infatti stati scoperti veri e propri laboratori professionali per la stampa offset. Puro artigianato, ma in grande stile.
53 milioni di euro falsi stipati in una cantina a Napoli nel gennaio del 2015: uno dei sequestri più ingenti della storia.
03.07.2015: laboratorio per la falsificazione degli euro scoperto a Frattaminore (EBU)
RSI Info 15.04.2016, 14:59
Danni psicologici, non economici - La circolazione di moneta cartacea falsa non crea tutto sommato problemi economici ai rispettivi paesi (la quantità di banconote false in circolazione è troppo bassa), ma piuttosto danni psicologici. In Canada, per esempio, ci racconta Fürbach, nel 2002 le banconote da 100 dollari contraffatte hanno superato le 300 unità su un milione di banconote autentiche: "Il risultato è che l'11% dei commercianti ha smesso di accettare questo taglio".
Banconote contraffatte scoperte nel 2011 ogni milione di banconote autentiche in circolazione (ricerca empirica apparsa sulla Rivista internazionale di criminologia e di polizia tecnica e scientifica)
Tagli piccoli facili da smaltire - In tutto il mondo i tagli maggiormente in voga fra esperti e novelli falsari sono quelli medi e piccoli, ma non troppo, facili da rifilare al primo negoziante o esercente che capita sotto tiro, come pure da rivendere all'ingrosso o al dettaglio nel
Darkweb. Il biglietto da 100 franchi detiene il primato in Svizzera, i 20 e 50 euro nel resto del Vecchio Continente.
Un sito del Darkweb che vende soldi falsi: prima di procedere all'acquisto definitivo i venditori spediranno direttamente a casa dell'acquirente due banconote da 100 dollari, per dimostrarne la qualità.
Cambiare false banconote da 10 franchi comporta infatti un guadagno troppo basso a fronte del rischio a cui si va incontro, mentre quelle da 1'000 franchi o 500 euro non vengono accettate quasi da nessuna parte.
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Falsari e fantasia
Un tempo la vita, oggi la prigione - Falsificare valuta è un reato penale che in Svizzera comporta fino a cinque anni di carcere (articolo 243 CPS), ma spesso vengono inflitte solo pene pecuniarie sotto forma di aliquote giornaliere. Pena tutto sommato mite se si pensa che nel Medioevo si rischiava di essere bolliti vivi per Lesa maestà e che, ai giorni nostri, in Cina per questo reato si rischia la pena capitale.
E attenzione, la legge non prevede il rimborso nel caso vi vengano rifilati soldi contraffatti. Il consiglio degli esperti è semplice: siate vigili e, in caso di dubbio, chiedere aiuto a una banca o a un ufficio cambi.
Ludovico Camposampiero