La portavoce del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha confermato domenica l’informazione riportata dalla "SonntagsZeitung", secondo la quale la Svizzera collabora con l'Italia nelle indagini sul capo mafioso trapanese Matteo Messina Denaro, precisando che la Procura federale sta conducendo "un proprio procedimento penale".
Il 53enne Denaro, latitante dal 1993 e soprannominato "u’ siccu" (il magro), è considerato il boss più influente di Cosa Nostra e avrebbe nascosto un patrimonio immenso su conti elvetici tramite prestanome. L'MPC lavora nell'ambito dell'assistenza giudiziaria con gli inquirenti antimafia di Palermo in un gruppo comune.
La Procura federale ha esaminato documenti bancari, proceduto a due perquisizioni e interrogato un imprecisato numero di persone. Negli ultimi mesi gli inquirenti italiani hanno aumentato gli sforzi per catturarlo e smantellare la sua rete e i flussi finanziari di cui si avvale, che gli inquirenti ritengono passino anche per la Svizzera.
ATS/EnCa