Il PLR, lanciando tre candidati nella corsa alla successione di Didier Burkhalter in Consiglio federale, non corre rischi. Ne è convinta la maggior parte dei commentatori politici dei giornali d’Oltralpe che sabato mattina hanno dedicato ampio spazio alla decisione presa venerdì dalla frazione liberale-radicale. Una scelta che, rileva Le Temps, è stata dettata da prudenza e ragione. Anche perché il PLR, certo di aver fatto una scelta forte, si mette così al riparo da un'eventuale candidatura selvaggia (si fa esplicitamente il nome di Laura Sadis) che la sinistra potrebbe votare.
Per tutti, sulle due sponde della Sarine, Ignazio Cassis è quello che ha la migliore carta da giocare: il suo essere ticinese e svizzero-italiano. Un aspetto sottolineato in particolare dal Tages Anzeiger rilevando che: la Svizzera adesso ha bisogno di un consigliere federale ticinese, e questo in nome del rispetto delle minoranze, elemento costitutivo del nostro Paese.
Pierre Maudet, da taluni (come la Tribune de Genève) ritenuto il vincitore della giornata di venerdì, si fa invece apprezzare per la competenza. "Maudet schafft die Sensation” titola il Blick, mentre il Bund lo descrive come l’elemento che porterà dinamismo e imprevedibilità alla campagna in vista dell’elezione del 20 settembre.
In pochi danno una chance a Isabelle Moret che, per diversi osservatori, nelle ultime settimane si è mossa in modo meno convincente dei suoi concorrenti. Ma, come sottolinea la NZZ, il gruppo parlamentare a Neuchâtel le ha dato la possibilità concreta di far conoscere i suoi meriti e di dimostrare che non è la “quota rosa” del tricket.
La stampa svizzeroitaliana
Il Giornale del Popolo titola: “Scatta la vera corsa, Cassis e due romandi”. “Le incognite di una scelta dribblata” è invece il titolo dell'editoriale del Corriere del Ticino, in cui si legge tra l'altro che “alla luce della decisione del gruppo PLR, riacquistano credito anche le perplessità sulla strategia ticinese del candidato unico… sapendo che ci sarebbe stata una corsa a tre le scelte avrebbero potuto essere altre”. laRegione Ticino avverte invece: "C'è anche Maudet". Il numero vincente della roulette del tricket - si legge nel commento - è ora più difficile da prevedere. La corsa dunque è non solo aperta, ma anche rilanciata, complice anche la candidatura del senatore Filippo Lombardi da parte dei giovani PPD svizzeri.
I giovani PPD candidano Filippo Lombardi
"Solo con il consigliere agli Stati ticinese si potrà evitare che la politica estera elvetica continui a girare a vuoto", si legge in un comunicato. Dopo quasi 20 anni il Ticino merita di tornare ad essere rappresentato in Consiglio federale, spiegano i giovani PPD. Il cantone di frontiera è confrontato con molte sfide e nelle trattative con l'UE la Confederazione ha bisogno di un politico affermato e granitico, che possa rappresentare e difendere in modo coerente gli interessi del Paese. "Con Lombardi la Svizzera avrebbe il suo miglior rappresentante". La concordanza - continua la sezione giovanile del PPD - è qualcosa di più che una proporzionalità matematica. Lombardi è il candidato ideale per succedere a Didier Burkhalter: si tratta di un uomo di Stato che dispone della necessaria esperienza e delle capacità politiche per il mandato, inoltre parla correntemente diverse lingue, conclude il comunicato.
Diem/RG/ATS