Le Camere federali hanno approvato oggi, venerdì, in votazione finale, la proroga facilitata per i Contratti normali di lavoro (CNL), che fissano salari minimi nei settori dove sono stati rilevati casi di dumping. Una misura fortemente voluta dal Ticino per lottare contro la pressione sui salari e le distorsioni del mercato del lavoro create dai lavoratori distaccati.
Ieri il parlamentare ticinese e capogruppo PLR Ignazio Cassis aveva preannunciato un “sì” tirato al Nazionale – dato il “no” scontato dai banchi UDC e la contrarietà di molti liberali-radicali. Alla fine, tuttavia, i voti favorevoli alla Camera del popolo si sono imposti per 110 a 86 (2 gli astenuti). In precedenza, il Consiglio degli Stati aveva pure approvato il testo con 30 voti a 13.
Il provvedimento prevede anche sanzioni che passano da 5'000 a 30'000 franchi, come pure il divieto di operare in Svizzera per un periodo da uno a cinque anni, per le imprese che violano le condizioni lavorative e i salari minimi previsti dalla misure di accompagnamento.
Plauso dal Ticino
“Si tratta di due misure importanti, per le quali il nostro cantone si è costantemente attivato a livello federale, grazie anche alla collaborazione tra Consiglio di Stato e Deputazione ticinese alle Camere federali”, scrive il Governo ticinese in una nota arrivata pochi minuti dopo il voto finale.
Si tratta di un’ottimizzazione delle misure di accompagnamento “che rappresentano lo strumento principale per lottare contro i casi di abusi salariali sul mercato del lavoro”, si legge ancora nel comunicato.
In Ticino i CNL che giungono al termine sono 14. Il Dipartimento delle finanze e dell’economia è pronto ad applicare da subito le nuove misure.
ATS/ludoC
Dal Quotidiano:
30.09.2016: Contratti normali, proroga facilitata