La Polizia di Stato italiana ha comunicato oggi, mercoledì, di aver sgominato un'organizzazione criminale italo-rumena che, oltre a clonare carte di credito, costringeva anche delle ragazze a prostituirsi in un locale a Zurigo. Gli indagati sono in tutto 26.
Le giovani, tutte e sette provenienti dalla Romania, sono state obbligate a trasferirsi in Italia e in Svizzera per esercitare l'attivita di meretricio in locali notturni sotto il diretto controllo della banda di malviventi. In media, si legge nel comunicato delle autorità italiane, ogni ragazza portava un introito di 700 euro al giorno.
Le perquisizioni hanno portato alla luce microcamere, computer, tablet, cellulari e supporti magnetici per la clonazione delle carte (guarda il video). Gli associati comunicavano tra loro mostrando in webcam un biglietto su cui avevano scritto i messaggi in codice, senza parlarsi. Da qui il nome dell'operazione, "Fiţuică digitală" ("pizzino telematico").
px