"Non mi risulta che da noi sia mai successa una cosa del genere". Con queste parole Claudia Wiederkehr, la procuratrice pubblica responsabile del caso, ha commentato quanto avvenuto nel carcere di Dietikon. Come abbiamo riferito ieri tutto è iniziato nella notte tra lunedì e martedì: una secondina 32enne, Angela Magdici, ha aiutato un detenuto siriano 27enne - Kiko Hassan, condannato per lo stupro di una 15enne - ad evadere dalla prigione.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti la 32enne, verso mezzanotte, ha aperto la cella del detenuto per poi scappare assieme a lui. L'uomo come detto era stato condannato in prima istanza a 4 anni di carcere per stupro, una sentenza contro la quale aveva presentato ricorso, ed era in attesa del processo di appello.
Le ricerche sono scattate immediatamente. "Pensiamo che i due abbiamo lasciato la Svizzera e dunque abbiamo chiesto di estendere le ricerche anche all'estero tramite Interpol", ha aggiunto la procuratrice. Gli investigatori, secondo il Blick, sospettano che si siano diretti in Italia.
Il carcere di Dietikon è stato aperto 5 anni fa ed è uno dei più sicuri del paese, ma stavolta l'imponente e sofisticato dispositivo di sicurezza non è servito a nulla.
joe.p.
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