L'inchiesta si allarga, l'amarezza cresce ed un audit dovrà fare luce sulle procedure. Altri due funzionari del Dipartimento delle istituzioni (DI) - un 24enne svizzero della Riviera e di una 49enne svizzera del Bellinzonese, fermati ed interrogati ieri - sono finiti sotto inchiesta nell’ambito dello scandalo dei permessi falsi, che ha travolto l’ufficio ticinese della migrazione. Entrambi sono stati denunciati a piede libero, con l'ipotesi di reato di violazione del segreto d'ufficio. Per fare il punto della situazione il direttore del DI Norman Gobbi ed il presidente del Governo Paolo Beltraminelli hanno convocato la stampa martedì a mezzogiorno a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona.
Permessi falsi, la versione integrale della conferenza stampa del 14/02/2017
RSI Info 14.02.2017, 13:09
"Se la settimana scorsa ero furibondo, questa settimana certamente la “furibondaggine” non si è placata visto che siamo qui a commentare il fatto che due funzionari hanno violato il segreto di ufficio. Fatto che in questo caso non è tollerabile perché avvenuto a margine di un’inchiesta penale. E non bisogna tollerarlo anche perché questi atti fanno perdere la fiducia nelle istituzioni. In questi due casi c’è amarezza, delusione e rabbia. Anche perché non bisogna dimenticare che lavorando per lo Stato, sono persone fortunate, ha dichiarato Gobbi. "Cerchiamo di agire nella massima trasparenza", ha assicurato da parte sua Beltraminelli. Il Governo, ha aggiunto, ha chiesto un audit sull'ufficio della migrazione per fare ulteriore chiarezza sulle procedure.
Gobbi ha poi assicurato che gli uffici coinvolti continueranno la loro piena e trasparente collaborazione con la polizia cantonale e la magistratura. Ha assicurato inoltre che gli abusi comprovati, anche in questi casi saranno trattati con la dovuta "fermezza e severità", compiendo i necessari passi amministrativi.
Seconda misura decisa: verrà costituito un gruppo di lavoro interno all’Amministrazione cantonale – coordinato dal cancelliere dello Stato – incaricato di individuare i settori sensibili dell’Amministrazione cantonale e valutare l’efficacia delle misure di controllo interno già esistenti. Il gruppo di lavoro dovrà inoltre considerare l’opportunità di estendere i compiti del Controllo cantonale delle finanze, che già funge, appunto, da organo di controllo.
L’inchiesta penale - ricordiamo - è coordinata dal procuratore pubblico Antonio Perugini.
joe.p.
Dal TG12.30: