Il preventivo per il 2017 è stato bocciato oggi, mercoledì, dal Gran Consiglio ticinese. A scompigliare le carte in tavola è stato il PPD, che ha deciso di non appoggiare il rapporto di maggioranza, contrariamente a quanto fatto dai propri rappresentati in commissione della gestione. Il testo è stato affossato con 44 voti contrari, 37 favorevoli e un astenuto. Il Parlamento ha pure detto no al rapporto di minoranza dei socialisti, che in aula hanno più volte puntato il dito contro i tagli nel sociale.
In aula, sono pure emersi dubbi sull’iter da seguire. Il presidente del Gran Consiglio Fabio Badasci ha rinviato il testo in Commissione della gestione, salvo poi dare l'incarico al servizio giuridico di chiarire la procedura da adottare. Domani, alle 14.00, se ne saprà di più.
"La Lega deve essere responsabile"
La scelta del PPD è una diretta risposta alla “fronda barricadera” della Lega, capitanata da Boris Bignasca che ieri aveva palesato la sua defezione e quella di una minoranza dei deputati del movimento perché il Governo “non ha avuto il coraggio di fare abbastanza per limitare gli abusi”, segnatamente nel campo dell’assistenza sociale e dell’asilo.
“Non è un voto contrario al lavoro del Governo o a quello dei commissari”, ha chiosato il popolare-democratico Fabio Bacchetta-Cattori, aggiungendo: “La Lega (partito di maggioranza relativa in Consiglio di Stato) deve tuttavia prendersi le proprie responsabilità”. La bocciatura, secondo i deputati azzurri, serve affinché i deputati della minoranza leghista presentino le proprie proposte, “cosa che finora non è stata fatta”.
Il testo bocciato oggi - un preventivo definito in aula da molti "il migliore degli ultimi 15 anni" - fa stato di un disavanzo d’esercizio di 33,7 milioni di franchi, a fronte di un debito pubblico da 2 miliardi ed un autofinanziamento positivo pari a 157,5 milioni.
ludoC
Dal Quotidiano: