“A mia conoscenza” - ha detto Christian Vitta - la proposta sviluppata da Ambühl e dal suo gruppo di ricerca – “è l'unico modello di clausola di salvaguardia sufficientemente concreto per poter fungere da base per un accordo con l’UE e permettere così un'attuazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa come pure il mantenimento degli accordi bilaterali”. Il capo del Dipartimento delle finanze e dell'economia ticinese, intervistato dall’ATS, si è espresso così sul modello ticinese di applicazione dell’iniziativa del 9 febbraio presentato lunedì mattina a Berna.
CSI delle 18.00 del 7 marzo 2016; le considerazioni del consigliere di Stato Christian Vitta
RSI Info 07.03.2016, 19:10
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Il presidente del governo Norman Gobbi ha invece sottolineato che “l'iniziativa contro l'immigrazione di massa va applicata tenendo conto dei problemi e delle specificità delle diverse regioni del nostro Paese. La libera circolazione delle persone non ha gli stessi effetti in tutti i Cantoni”.
Secondo il consigliere nazionale PLR Giovanni Merlini, presidente della Deputazione ticinese alle Camere federali, è invece sicuro che “questo studio solleverà l'interesse del Parlamento. L'esito delle trattative tra Unione Europea e Gran Bretagna mostra che, con questo concetto, siamo sulla buona strada: bisogna saper individuare con precisione dove la libera circolazione delle persone causa problemi, così da poter agire in maniera altrettanto mirata. Questo nell'interesse sia della Svizzera sia dell'UE”.
Soddisfazione, seppur con qualche prudenza, è stata espressa dal presidente dell’UDC ticinese, Piero Marchesi, secondo il quale: “Se la proposta del Consiglio federale ci sembrava inconsistente, quella presentata dal Consiglio di Stato ticinese ci appare più strutturata...; ora analizzeremo il tutto, anche con l’UDC nazionale e nei prossimi giorni potremo esprimerci meglio sul documento”.
CSI delle 18.00 del 7 marzo 2016; le considerazioni dei Piero Marchesi, presidente cantonale UDC
RSI Info 07.03.2016, 19:13
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E anche da parte dei sindacati e dell'economia le reazioni a caldo sono prudenti poiché nessuno ha ancora avuto modo di prendere in esame il documento del Consiglio di Stato ticinese. Una proposta che comunque piace sicuramente di più rispetto a quella del Consiglio federale, ma che secondo i sindacati non rappresenta la soluzione ai problemi del mondo del lavoro A sud delle Alpi. L'industria, dal canto suo, auspica che la soluzione ticinese non impedisca l'assunzione di manodopera estera quando necessario.
CSI delle 18.00 del 7 marzo 2016; sindacati e industriali al microfono di Amanda Pfändler
RSI Info 07.03.2016, 19:14
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Prudenza e cautela è stata espressa pure tra i banchi dei politici a Berna dove Roberto Porta ha avuto modo di raccogliere le prime impressioni a caldo sulla proposta tutta ticinese, che comunque sembra suscitare un "cauto" interesse.
CSI delle 18.00 del 7 marzo 2016; le reazioni da Berna raccolte da Roberto Porta
RSI Info 07.03.2016, 19:12
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ATS/SP/bin
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