Una sala gremita, come non si vedeva da anni. E le nomine, nel consiglio direttivo del LAC, che lunedì sera come ci si attendeva hanno scatenato il caos in consiglio comunale a Lugano. Dopo le accese discussioni di questa estate è infatti arrivato il momento della decisione del Legislativo cittadino, che è andata però a scontrarsi con un nodo normativo ed è quindi stata rimandata.
Ma andiamo con ordine. Nella prima tornata, con voto segreto come richiesto dalla Lega, il Legislativo ha escluso Roberto Grassi, promosso dal Municipio. Al secondo turno però solo la nomina di Patrizia Pesenti (27 voti) è stata confermata e non quella di Giovanna Masoni Brenni (21 voti). La procedura è stata allora sospesa per trovare una soluzione, poi rinviata alla serata di martedì.
La serata si era aperta con l'appoggio quasi unanime dei consiglieri comunali ai primi tre nomi assegnati per statuto: Lorenzo Sganzini, Roberto Badaracco e Michele Foletti. La tensione è salita in seguito, con i socialisti che hanno confermato la loro astensione e lasciato la sala, e attacchi incrociati tra i gruppi politici restati.
sf