Il Tribunale federale ha condiviso il parere del Gran Consiglio ticinese e dichiarato irricevibile in seduta pubblica l'iniziativa popolare di Giorgio Ghiringhelli "Avanti con le nuove città di Locarno e Bellinzona". La maggioranza della corte (tirato il risultato, tre voti contro due) ha ravvisato un'incompatibilità con il diritto internazionale e in particolare con la Carta europea dell'autonomia locale, il cui articolo 5 prevede la consultazione delle popolazioni interessate.
Consegnato nel maggio del 2012 accompagnato da 11'558 firme (la metà delle quali raccolte nelle località interessate), il testo di Ghiringhelli chiedeva di creare entro il 2017 due poli urbani nel Sopraceneri, aggregando rispettivamente 18 e 17 comuni.
La sede del Tribunale federale a Losanna
In seguito al pronunciamento di Mon Repos, i ticinesi non saranno dunque chiamati a votare sull'oggetto, nel frattempo in parte superato visto che nell'ottobre dello scorso anno 13 comuni su 17 hanno accolto la nascita della grande Bellinzona, che vedrà la luce proprio nel 2017. Sono rimasti in disparte Lumino, Sant'Antonino, Cadenazzo e Arbedo-Castione.
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La reazione del Cantone
Che uno degli obiettivi dell'iniziativa sia già stato raggiunto lo sottolinea anche il Dipartimento delle istituzioni nella sua reazione. La sentenza, si legge, pone fine "a un lungo periodo di incertezza e permetterà di proseguire il processo di consolidamento" attraverso il piano cantonale delle aggregazioni che si inserisce a sua volta nella riforma Ticino 2020, destinata a "rivedere completamente i rapporti fra Cantone e comuni".
CSI 18.00 del 3 giugno 2016 Il servizio di Agata Galfetti
RSI Info 03.06.2016, 19:51
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