"Credere che i golpisti fossero dei partigiani per una Turchia laica e democratica è assolutamente sbagliato. Erano probabilmente più islamisti di Erdogan, e secondo me è molto positivo che abbiano fallito". È questa la lettura del tentato colpo di Stato avvenuto in Turchia nella notte tra venerdì e sabato, fatta da Massimiliano Ay, deputato al Gran Consiglio ticinese (MPS-PC) e membro dell’Unione della Gioventù di Turchia.
"Il giorno prima, duemila ufficiali dell’esercito erano stati epurati dalle alte sfere delle forze armate dallo stesso presidente - spiega - ed è dunque immaginabile che a muoversi contro di lui siano stati i settori maggiormente islamisti e maggiormente legati all’Alleanza atlantica e agli Stati Uniti, che ovviamente non vedono di buon occhio gli atteggiamenti filorussi e filosiriani mostrati negli ultimi mesi dal leader", prosegue.
Il "manifesto laico" presentato dai golpisti è stato più che altro un tentativo di cercare il supporto dei poteri internazionali, un tentativo tuttavia non riuscito, precisa Ay. Ed infine Erdogan esce "rafforzato" dal tentato rovesciamento e agli occhi dell’opinione pubblica è diventato una sorta di "eroe salvatore della patria", aggiunge.
ZZ