L'Esecutivo ticinese che sarà eletto il 19 aprile prossimo sarà chiamato a versare la propria quota di contributi per la Cassa pensione. All’unanimità, lunedì pomeriggio, il Gran Consiglio ha approvato la mozione tesa a rivedere le condizioni previdenziali del Consiglio di Stato. Dalla prossima legislatura quindi i nuovi ministri verseranno la loro quota parte, in attesa che si determini l'iter preciso di un loro assoggettamento alla Cassa pensioni dello Stato.
Tutti i gruppi parlamentari hanno sostenuto i contenuti del testo, sottolineando l’esigenza che anche i ministri partecipino ai loro oneri sociali, azzerando una differenza (sgradita all’opinione pubblica) rispetto agli altri cittadini, dipendenti pubblici o privati, chiamati a pagare il secondo pilastro per garantirsi serenità al momento del pensionamento.
Il Consiglio di Stato, per voce di Manuele Bertoli, ha affermato di essere disponibile al confronto e che sarà attivo nell’elaborazione di una soluzione ottimale al momento in cui si concretizzerà il rapporto dell’esperto chiamato in causa per definire le modalità di assoggettamento.
Red. MM/EnCa
CSI 18.00 del 23.02.2015 - Il servizio di Alberto Tettamanti
RSI Info 23.02.2015, 19:30
Contenuto audio