Il tipo di protezione per la testa che chi se ne va in giro in sella a una e-bike deve indossare è nuovamente al centro di polemiche. Da un lato c’è chi, come Renato Gazzola del TCS, sostiene che per la sicurezza stessa del ciclista elettrico sia necessario il casco da moto. Dall’altro chi, come Marco Vitali, ritiene sufficiente l’elmetto leggero come per le biciclette in cui l'unico motore sono le gambe.
Multati in Italia
La questione casco da moto o elmetto da bicicletta è di particolare interesse per la Svizzera italiana e le altre zone di frontiera elvetiche. La trasmissione Kassensturz della SRF ha svelato che due turisti bernesi in vacanza sul Lago Maggiore a Verbania sono stati multati e si sono visti sequestrare le bici per due mesi perché non avevano il copricapo richiesto. Una situazione che potrebbe capitare a tutti i residenti in Ticino o nelle vallate grigionitaliane in gita oltre confine in Italia dove, al pari di Germania e Francia, le e-bike sono equiparate ai motorini e quindi vige l’obbligo di portare il relativo casco.
Il vice comandante della polizia di Verbania Andrea Cabassa con il casco non ammesso per le e-bike veloci e quelli che lo sono (i tre a sinistra) in Italia
Regole diverse
In Svizzera invece la legislazione distingue due categorie di e-bike classificate come lenta (ciclomotore leggero senza targa) e veloce (ciclomotore con targa). Il casco da moto è però obbligatorio solo per i modelli più potenti dell’ultima categoria. Per gli altri o il casco è raccomandato oppure basta quello da bici (pedalata assistita fino a 45km/h). Altre differenze esistono poi anche in materia di licenze.
Protezione VS comodità?
Una situazione non soddisfacente per Renato Gazzola, portavoce del Touring Club Svizzero che rivendica un allineamento delle regole svizzere a quelle europee per una questione di sicurezza. “Alla stessa velocità il caschetto per biciclette non è sufficiente”, spiega. Una richiesta respinta in toto da chi la bici la sostiene anche a livello istituzionale. “Il casco da motorino non garantirebbe sufficiente confort, sarebbe asfissiante e del tutto sproporzionato all’uso della bicicletta elettrica”, sottolinea Marco Vitali presidente di Pro Velo Ticino. Associazione a difesa degli interessi di tutti gli utilizzatori dei 4 milioni di biciclette esistenti in Svizzera, delle quali circa 300’000 con la e-spintarella.
Diem/CSI
La rete boccia il casco da moto
Kassensturz ha sottoposto la questione a un sondaggio tra gli utenti del suo sito. La proposta sostenuta da Renato Gazzola viene bocciata dalla rete. Il casco da moto per le e-bike veloci convince il 41% dei quasi 4'200 votanti. Il 59% preferisce invece lo statu quo, come Marco Vitali.
CSI 18.00 del 13.04.1: il servizio di Antonella Cruezer
RSI Info 13.04.2016, 19:31
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