I tempi di gloria per le cabine telefoniche sono finiti; dal 2018 l'obbligo di metterne a disposizione in ogni Comune sarà abbandonato. L'arrivo di internet ha tranciato la linea di comunicazione orale creandone un'altra. Gli obsoleti totem telefonici diventano così delle mini biblioteche, delle "bibliocabine". I libri contenuti al loro interno circolano liberamente: chi ne prende uno ne lascia un altro, e così via. In questo modo le parole, i concetti, le storie, riescono a circolare liberamente.
Le biblioteche nelle cabine del mondo
Non si sa se il fenomeno sia nato a Londra, all'interno deli notissimi telefoni pubblici rossi, oppure nella Grande Mela. Qui l'architetto John Locke ha cercato di frenare lo smaltimento di questi oggetti simbolo della City. Il nostalgico newyorkese ha portato così nel futuro un pezzo del passato, plasmandolo e riadattandolo a una società in costante evoluzione.
Il Ticino non si è fatto sfuggire la ghiotta occasione culturale. I promotori del bookcrossing nostrano stanno infatti spuntando in ogni angolo del cantone.
Le cabine in Ticino sono ovunque
In alcuni comuni, come quello di Mendrisio, di bibliocabine nemmeno l'ombra. I Verdi momò hanno così sottoposto un'interrogazione al Municipio: "La nostra – afferma
Claudia Crivelli Barella a nome del gruppo ecologista – è una città "slow", attenta alle questioni di riciclo e buone abitudini legate allo scambio promosso attraverso l'ecocentro, il mercatino dell'usato e la fiera del riciclaggio.
Sul nostro territorio esistono numerose cabine telefoniche in disuso. Per questo motivo abbiamo chiesto all'Esecutivo di trasformarle in biblioteche".
Claudia Crivelli Barella
Un progetto come questo fa riflettere su come come si possa unire l’interesse per la riqualificazione degli spazi pubblici e l’amore per la lettura. Il pilastro che sostiene il tutto si chiama senso civico. Con le bibliocabine si innesca così un circolo virtuoso.
E se varchiamo i confini ticinesi? La letteratura, nel mondo, viene divulgata nei più svariati modi. Un esempio? Scorrete le seguenti immagini:
Quando lo spaccio di libri diventa itinerante
Mauro Botti