Lo statu quo a Massagno

Tutto come prima. O quasi. Concluso lo spoglio delle schede, Massagno si conferma roccaforte azzurra, come il colore del PPD, che con in suoi quattro municipali eletti mantiene la maggioranza assoluta in seno all’Esecutivo comunale.

Giovanni Bruschetti, sindaco uscente, si è confermato il candidato più votato con 1'374 voti personali (quattro anni fa si era fermato a 1'271 preferenze, ma la partecipazione al voto così come la popolazione residente erano inferiori). Insieme a lui rientrano in Municipio i compagni di partito Giovanni Pozzi (1'187; 1'046), Anke van der Mei che, subentrata in corso di legislatura dopo la morte del vice sindaco Erminio Brignoni, questa volta è stata eletta con 1'057 voti. Unico cambiamento, l’elezione di Sabrina Gendotti al posto dell’uscente Mario Asioli.

A questo punto, salvo clamorosi colpi di scena, Bruschetti ha la strada spianata per essere eletto sindaco per la quarta volta.

Statu quo per gli altri partiti

Anche per quanto riguarda le altre formazioni politiche, si confermalo statu quo: il socialista in Municipio è Adriano Venuti (554 schede contro 468 del 2012); per i liberali-radicali si conferma l’attuale vice-sindaca Paola Bagutti (476; 375) e Renato Tami per la Lega dei ticinesi (473; nel 2012 era stato eletto Giorgio Salvadè, anche lui deceduto in corso di legislatura).

Il Partito popolare democratico ha ottenuto il 46,4% dei voti di lista; la lista Partito socialista-Verdi il 20,8% mentre la Lega dei ticinesi-UDC-Indipendenti il 17,9%. Il partito meno votato è invece stato il PLR con il 15%.

Affluenza in crescita

Nel comune più popoloso della cintura luganese (oltre 6'500 abitanti) si è recato alle urne il 55,6% degli aventi diritto a fronte del 48,31% del 2012. Il voto per corrispondenza, introdotto per la prima volta in Ticino in occasione delle elezioni comunali, ha raggiunto il 64%.

ludoC