Il progetto Mobalt, per una mobilità alternativa all'auto, esce alla sua fase di test e diventa realtà che si estenderà a tutto il Ticino. Il sistema, che interviene in particolare sui percorsi casa-lavoro, nei suoi primi tre mesi di applicazione sperimentale a Mendrisio ha dato buoni risultati coinvolgendo sette aziende, l’amministrazione comunale e l’Accademia di architettura. Ora l'obiettivo è quello di coinvolgere il più possibile altre ditte e comuni soprattutto in altre zone sensibili del cantone, con la creazione di centrali di mobilità in grado di indirizzare gli utenti verso mezzi di spostamento alternativi all'auto privata.
Nei primi tre mesi di sperimentazione Mobalt ha coinvolto 350 persone, il 10% del personale delle aziende partecipanti. Persone che hanno aderito usando i mezzi alternativi all' auto. Grande successo hanno avuto le navette messe a disposizioni dalle aziende e anche la condivisione del mezzo. Poco usato invece il trasporto pubblico.
Ora si spera che Mobalt (basato su un’applicazione per smartphone, un gruppo Facebook e la consulenza di esperti) riesca a raggiungere lo stesso risultato su scala più ampia, andando a contribuire al decongestionamento delle strade e al miglioramento della qualità dell’aria e della vivibilità del Ticino.
Diem/CSI/Quot
CSI 18.00 del 08.03.16: il servizio di Furio Ghielmini
RSI Info 08.03.2016, 20:19
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Dal Quotidiano
Un modello di mobilità
Il Quotidiano 08.03.2016, 20:00
La mobilità in Ticino - con particolare attenzione al pendolarismo e, soprattutto, alla tassa di collegamento sulla quale i cittadini ticinesi voteranno il 5 giugno - sarà al centro della puntata di Patti chiari di venerdì 11 marzo. Ospite in studio il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali.
Per saperne di più: due puntate di Falò sulla tematica