Ticino e Grigioni

Non solo droga e mediatori

Sempre più inchieste italiane portano in Ticino, prosegue la collaborazione tra polizia e magistratura dei due paesi

  • 6 marzo 2017, 20:56
  • Oggi, 06:33
Uno degli arresti avvenuti in Calabria lo scorso gennaio

Uno degli arresti avvenuti in Calabria lo scorso gennaio

  • GdF

Gli addentellati ticinesi dell'operazione internazionale contro il narcotraffico, denominata "Stammer", seguono un "copione" non nuovo. C'è il monopolista del traffico di droga in Europa, la 'ndrangheta, ci sono i fornitori, i colombiani, e ci sono alcuni intermediatori che provano a portare in Europa 8 tonnellate di stupefacenti. Tra questi - come è ormai noto - secondo la direzione distrettuale antimafia ci sono un ticinese di stanza a Bellinzona, ed una seconda persona con passaporto italiano, nata a Basilea. Il primo è ricercato, il secondo è indagato ed entrambi hanno già avuto provvedimenti giudiziari a loro carico.

Ad accusare il ticinese c’è un vorticoso giro di telefonate intercettate dalle forze dell’ordine italiane dove era ben evidente che si parlava del peso della cocaina e dei relativi prezzi con persone già sotto controllo dagli italiani per la complicità in altre operazioni criminali transnazionali. C’è stato anche il tentativo da parte dello stesso ticinese, nell’ambito dei ripetuti viaggi in Sudamerica, di costituire in loco una onlus benefica per coprire gli illeciti traffici ed i viaggi stessi. La sua frenetica attività pare abbia portato i calabresi sotto inchiesta a "licenziarlo", forse timorosi che potesse frapporsi in maniera prepotente nelle trattative. Prima di ciò i colombiani sono giunti in Ticino, hanno cercato l’accordo con il 63enne, bisognava valutarne le qualità ed altri incontri erano attesi in città di confine fino a quando è giunta la sua estromissione. Da quel momento in poi una nuova testa dell'organizzazione ha preso corpo, impegnata in viaggi tra Sudamerica e Calabria dove la droga poteva essere spartita tra le varie consorterie criminali dell’area di Vibo Valentia (VV). Oltre alle persone, alcune già note alle forze dell'ordine, ci sono i luoghi: i porti di Napoli, Genova, Gioia Tauro, Livorno. Proprio in quest’ultimo la guardia di Finanza ha effettuato un sequestro di cocaina all’interno di un container contenente banane diretto in Svizzera.

Ndrangheta, 15 inchieste in 7 anni tra Svizzera ed Italia

Molti risvolti di questa inchiesta non si sono ancora chiusi, le forze dell’ordine oltre confine continuano il pressing su questi cartelli criminali. Anche "gli affluenti" svizzeri e ticinesi di questa e di altre indagini non si sono del tutto prosciugati. Negli ultimi 7 anni sono state ben 15 le inchieste coordinate dalle procure antimafia italiane che hanno interessato, a vario titolo, la Svizzera: in particolare Ticino, Vallese, San Gallo, Grigioni, Turgovia, cantoni dove nuclei speciali dei carabinieri e della guardia di Finanza, in stretta collaborazione con la Fedpol e le forze di polizia locali, hanno scovato diverse persone accusate, ed alcune condannate in via definitiva, per l’affiliazione alle cosche calabresi. Non solo mediatori dunque, come emerge da inchieste complesse come Crimine, Helvetia, Insubria, Infinito, Ulisse, Minotauro per parlare di indagini svolte tra la Calabria e le province confinanti. Senza dimenticare quelle di Liguria e Piemonte, alcune delle quali sono al vaglio delle autorità federali come quelle che hanno portato all’arresto di Gennaro Pulice, il pentito calabrese che viveva in Svizzera e che aveva attività anche a Lugano. Migliaia di pagine di verbali offrono uno spaccato inquietante della potenza di questi gruppi negli ultimi 15 anni, della capacità operativa di queste persone una volta entrate a far parte del tessuto sociale locale. L’imperativo è non fare rumore, niente ammazzamenti, accordi tra clan per la suddivisione degli illeciti. Una pace armata che non si esprime solo con il controllo della droga.

La DNA: “In Svizzera ci sono locali di ndrangheta"

Il Ticino, sulle carte degli inquirenti, viene citato per il riciclaggio di denaro con l'edilizia, la ristorazione, l'acquisto di armi. C’è la possibilità di operare con discrezione sulla piazza finanziaria locale tramite la costituzione di società, sono registrati tentativi per occultare eventuali affiliati alle 'ndrine. C’è anche un passaggio ingente di metalli preziosi su cui ancora sono concentrati gli investigatori. La Direzione Nazionale Antimafia italiana (DNA), a proposito di quanto si sta registrando nella Confederazione ha illustrato "l'esistenza di molteplici proiezioni, oltre il territorio calabrese, di cui la più importante è "la Lombardia", secondo il modello della "colonizzazione", ed i rapporti tra la casa madre e tali proiezioni "esterne", anche estere; su quest’ultimo punto è sufficiente il riferimento alle indagini che hanno acclarato l’esistenza, in Germania ed in Svizzera, di locali, in stretto e continuo contatto con i sodalizi calabresi di riferimento".

sdr

Dalla radio, Modem:

37:14

Coca e ‘Ndrangheta senza confini

Modem 06.03.2017, 08:20

26:28

Falò 10.12.15 Sacra 'Ndrangheta Frauenfeld

RSI Info 11.12.2015, 12:07

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