"Apertura condizionata a principi ben saldi", questo è stato l'inizio del messaggio del consigliere di Stato Norman Gobbi nel suo discorso in dialetto tenuto sotto una pioggia battente nella piazza del Municipio di Osco. Il presidente del Governo ha ribadito, nel suo intervento a braccio, che bisogna portare rispetto a coloro che hanno lavorato prima per rendere la Svizzera, il Ticino e le valli stesse quello che sono. Un rispetto che devono tutti quelli che qui vogliono venire, in un paese che deve spronare i propri cittadini ad anelare a libertà, indipendenza, responsabili del proprio destino.
Bisogna trovare giusti compromessi
Il consigliere di Stato
Manuele Bertoli a Chiasso ha indicato, da parte sua, che il valore assoluto "della nostra indipendenza si traduce primariamente nella nostra totale libertà di scegliere che tipo di relazioni vogliamo con l’Europa. Se relazioni non ne vogliamo affatto possiamo isolarci, ma in questo caso gli economisti ci avvertono del fatto che le nostre prospettive economiche future arrischiano fortemente di essere difficili. Se immaginiamo di poter convincere l’Europa a stabilire con noi relazioni che siano solo nel nostro interesse possiamo provarci, ma è molto probabile che questo si scontrerà con la libertà dell’Europa di dirci semplicemente di no". Per il socialista bisogna saper trovare il giusto compromesso tra gli interessi nazionali e "i principi ai quali non possiamo e non vogliamo rinunciare e quelli espressi dall’Europa, che possiamo anche non condividere, ma che nei negoziati in corso essa farà valere esattamente come noi facciamo valere i nostri".
Marco Romano
“Il modello svizzero” è vincente ha detto il consigliere nazionale PPD Marco Romano nel suo intervento del Primo agosto a Ligornetto e Riva San Vitale. Ma per continuare ad esserlo, ha sottolineato, "bisogna che ci rendiamo conto che il futuro del nostro paese è nelle mani di tutti noi". "Responsabilità, sacrificio e impegno attivo", sono le parole chiave che ha usato invitando tutti a "spendere ogni franco a livello locale". A Minusio, il collega di partito e consigliere nazionale Fabio Regazzi ha affermato che "bisogna puntare sulla formazione dei giovani e sulla ricerca". Parlando come neopresidente dell’AITI ha sottolineato che "non c’è impresa senza etica". Ha poi fatto accenno al collegamento veloce fra A2 e A13: "Resto convinto che questo collegamento veloce sia per il Locarnese assolutamente indispensabile".
Luca Pagani, presidente del Gran Consiglio intervenuto ha Massagno, ha ribadito invece il "bisogno di essere uniti e costruttori di pace, per il futuro della nostra nazione e più in generale per assicurare un avvenire alle future generazioni. Unità e pace che sono sempre possibili, ma che vanno desiderate e ricercate a partire dal nostro piccolo". Per Pagani "è necessario che la politica, per essere portatrice di unità e pace, sappia sempre mantenere una
misura alta, intesa nel suo vero significato di servizio alla persona umana, per la realizzazione di quel bene comune che già il Patto federale oltre sette secoli fa invocava".
"Rimaniamo uniti"
Appello alla storia anche da parte Fabio Abate intervenuto a Olivone e Bissone. Il consigliere agli Stati PLR ha esortato a non strumentalizzare il mito elvetico "a fini eminentemente politici". E ciò "sia da coloro che vogliono impartire lezioni su come essere veri svizzeri, sia da coloro che vogliono rileggerla con il complesso di vivere in un paese che da 500 anni ha risparmiato alle proprie genti guerre e devastazioni". Ai presenti ai festeggiamenti in val di Blenio, se da un lato ha criticato la lontananza degli uffici federali incaricati di applicare le politiche per le zone periferiche, dall'altro ha sottolineato che "la montagna oggi non può permettersi di esprimere la sua forza e la sua importanza per il Nostro Paese, solamente grazie al mito, al fascino della sua storia".
"L'Europa è una necessità geopolitica"
Bruno Giussani a Faido, invitato dal sindaco Roland David e dal Municipio. Il direttore europeo di TED, l’organizzazione che coordina conferenze sulle idee che cambiano il mondo e inserito dal magazine Wired nell’elenco delle cento personalità più influenti del Continente, punta ai valori globali ma anche locali. E dell’Europa dice "È una necessità geopolitica irrinunciabile. Coloro che si rallegrano perché attualmente è fragilizzata hanno la vista corta", ha detto parlando al pubblico della Leventina riunito nel suo paese natale. “Non c'è bisogno di essere di destra per amare il proprio paese". "La Svizzera deve ritrovare unità. Il futuro del paese non può poggiare sulle divisioni” – “Dove vogliamo che questo paese sia fra 10 anni, fra 50?”. "Siamo purtroppo in un periodo dove l'ideologia sembra prevalere. Io però credo nell'intelligenza e nell'umanità. E rimango ottimista", ha concluso.
Chiasso senza frontiere
RedMM/AlesS-sdr
Dal Quotidiano:
Primo d'agosto in dialetto per Gobbi
Il Quotidiano 03.08.2015, 00:11