I ticinesi hanno espresso una chiara indicazione a favore dell'introduzione della preferenza indigena: è quanto ribadito oggi (giovedì) a Berna da una delegazione del Consiglio di Stato ticinese, che ha incontrato il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann, i segretari di Stato Jacques de Watteville e Mario Gattiker e il responsabile del settore sorveglianza del mercato del lavoro Rolf Gerspacher. La messa in pratica dell'articolo 121a della Costituzione federale, nella versione accolta dal Nazionale, è in questo senso ritenuta poco incisiva, hanno ricordato i rappresentanti del Governo cantonale.
Il faccia a faccia è servito a Paolo Beltraminelli, Christian Vitta e Norman Gobbi, accompagnati dal cancelliere Arnoldo Coduri e dal delegato per le relazioni esterne Francesco Quattrini, per un aggiornamento sui temi di attualità, primi fra tutti gli esiti delle votazioni del 25 settembre sulle iniziative "Prima i nostri" e "Basta con il dumping salariale in Ticino": sono stati esposti i possibili scenari per l'applicazione della prima, che il mese prossimo saranno valutati dal Gran Consiglio, e del controprogetto alla seconda, con il quale si punta a combattere più efficacemente gli abusi.
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