A poco meno di un anno dalle tragedie di Bombinasco e Davesco, il Dipartimento del territorio (DT) ha illustrato venerdì i provvedimenti che intende sviluppare per migliorare la gestione dei pericoli naturali in Ticino. Tra le misure proposte figura un maggior coinvolgimento dei comuni con la creazione di commissioni locali di gestione dei pericoli e la formazione di specialisti locali in pericoli naturali.
Quella presentata in mattinata a Morcote è una strategia ad ampio raggio frutto di un'analisi critica annunciata subito dopo gli scoscendimenti del novembre 2014 che travolsero e distrussero due abitazioni, a Bombinasco e Davesco, provocando la morte di quattro persone. L'esigenza di rivedere il monitoraggio effettuato finora si era imposta prepotentemente.
Su tali basi, il DT ha riesaminato e aggiornato la mappa dei pericoli naturali in Ticino, dopo un lavoro di monitoraggio del territorio e accertando l’esigenza di un maggiore coinvolgimento dei comuni, che meglio conoscono le peculiarità del loro territorio. Si prevede altresì di formare specialisti in pericoli naturali e potenziare le commissioni locali.
E considerando che il rischio di frane, in particolare, è influenzato in modo significativo dall'attività edificatoria, si sono studiate normative più severe nella valutazione dell'impatto che una nuova costruzione può avere sulla stabilità del terreno e sul deflusso delle acque di superficie.
CSI/Red.MM
RG 12.30 del 16/10/2015 - Il servizio di Romina Lara
RSI Info 16.10.2015, 14:30
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CSI 18:00 del 16.10.2015 - Il servizio di Christian Gilardoni
RSI Info 16.10.2015, 20:01
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