Svolta nella vicenda dell'omicidio di Stabio. Il cognato di Nadia Arcudi, la docente 35enne trovata morta a Rodero il 16 ottobre, ha ammesso martedì di averla uccisa.
Sigilli sull'abitazione visitata nuovamente dagli specialisti
L'uomo finora aveva sempre negato, precisando di averla trovata già esanime nella casa venerdì 14 ottobre. Il
42enne — impiegato come sistemista alla SUPSI e accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere —
aveva però ammesso di averla avvolta in un tappeto e trasportata fino al luogo dove poi l'aveva abbandonata, a pochi passi dal confine italo-svizzero di Gaggiolo.
La notizia è stata confermata dal Ministero pubblico e dalla polizia cantonale secondo cui il reo confesso ha agito da solo, circostanza compatibile con quanto emerso sinora dall'istruttoria. Ancora da chiarire, tuttavia, le modalità e il movente che, stando a nostre informazioni, sarebbe passionale e non economico come inizialmente ipotizzato. L'omicida provava — nei confronti della cognata — un'attrazione non corrisposta.
px