Si dice tutto dell'impatto che il virus WannaCry ha avuto in Svizzera? A domandarselo è un esperto del settore, Angelo Consoli, responsabile del Gruppo di sicurezza sulla criminalità informatica della SUPSI. È convinto, spiega ai nostri microfoni, che le vittime siano state ben più delle 200 ufficiali. Un dato troppo piccolo per essere realistico di fronte alla diffusione planetaria del ransomware che ha colpito migliaia di computer in tutto il mondo. Anche se la sua velocità di propagazione sembra rallentare, la sua portata resta senza precedenti (si veda la cartina sulla propagazione dei virus in tempo reale realizzata da Malware Tech).
Ecco dove WannaCry ha colpito lunedì, tre giorni dopo la sua diffusione
La Centrale federale d'annuncio e d'analisi per la sicurezza dell'informazione (MELANI) ha registrato circa 200 indirizzi IP elvetici infettati. Una cifra che Angelo Consoli mette in discussione sulla base di quanto ha potuto constatare in questi giorni. I casi, a suo dire, sarebbero più numerosi e non così innocui, come spiega nell'intervista qui sopra.
Buona notizia per le vittime del ransomware
Angelo Consoli rivela poi un altro interessante dettaglio: gli esperti sarebbero molto vicini a trovare una soluzione tecnica che permetterà alle vittime di WannaCry di recuperare i dati bloccati dal virus senza dover pagare.
Sandy Sulmoni
Dal TG20