"Dobbiamo porci delle domande di fondo e chiederci se in futuro saremo ancora in grado di gestire un flusso così importante di migranti o se non sarà il caso di rimandarli sui loro passi, affinché aprano una procedura per la richiesta d’asilo in Italia da dove arrivano". Si esprime così il ministro ticinese Norman Gobbi ai microfoni della RSI, sollecitato sul tema della pressione al confine sud.
"La Svizzera sta svolgendo il lavoro che toccherebbe a Roma. È l’Italia che avrebbe dovuto procedere con l’accertamento dell’identità e degli aspetti di sicurezza e sanità legati a queste persone, evitando che vadano in giro senza un documento di identità", ha aggiunto il capo del Dipartimento delle istituzioni.
Migranti in un centro della PCi a Chiasso
In merito all’apertura provvisoria di nuovi centri di accoglienza in Ticino, il consigliere di Stato afferma: "Alcuni comuni hanno già espresso reticenze e questo andrà tenuto in considerazione".
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