22:00, 13 agosto
Premio per Victor Erice
La serata festivaliera in Piazza Grande è iniziata con la premiazione del lavoro di Victor Erice, che direttamente dalle mani di Carlo Chatrian ha ricevuto il Pardo alla carriera. Un Victor Erice che, in omaggio al pubblico locarnese, ha tenuto il suo discorso di ringraziamento in italiano ed ha continuato nella lingua di Dante anche per rispondere alle domande postegli dal direttore artistico e da Giada Marsadri.
I ringraziamenti di Victor Erice
RSI 13.08.2014, 22:26
Un cinema spesso incentrato sul mondo dei bambini
RSI 13.08.2014, 22:35
Come è cambiato il cinema?
RSI 13.08.2014, 22:45
Sono poi stati chiamati sul palco i protagonisti del film elvetico proiettato questa sera,
Schweizer Helden, il cui regista ha ringraziato il pubblico, giunto numeroso per visionare una pellicola sulla quale ha lavorato “per 12 anni”.
Il cast di Schweizer Helden
RG 08.00 del 14.08.2014 Il servizio di Cinzia Rigamonti
RSI Info 14.08.2014, 07:44
Contenuto audio
21:45, 13 agosto
Solari: "La scelta di Polanski non è stata un errore!"
Si è tenuto mercoledì sera il tradizionale aperitivo del Gran Consiglio, durante il quale il presidente del Festival Marco Solari ha tenuto un primo discorso durante il quale ha affermato che per un festival come quello locarnese, di importanza internazionale, “si dovrebbero evitare interferenze nella scelta libera artistica. Se perdiamo questa libertà (che ci distingue dagli altri festival) rendiamo un cattivo servizio al paese. Penso che dobbiamo renderci conto che questa libertà artistica vale qualche rischio e qualche... sbaglio”. Dopo aver lasciato il suo posto a……, Solari è tornato alla carica, rompendo ogni protocollo – come da lui stesso ammesso – per precisare che parlare di “sbaglio” non significa implicare che quella di invitare Roman Polanski è stata una scelta non corretta. Nel video le precisazioni del presidente.
Invitare Polanski non è stato un errore!
RSI 13.08.2014, 22:19
18:30, 13 agosto
One Frame Movie
One frame movie, ovvero un film in un fotogramma. È il nome di un laboratorio organizzato dalla SUPSI per avvicinare gli adolescenti al cinema. E si sta svolgendo proprio in questi giorni a Locarno durante il Festival del film. I giovani scattano una fotografia immaginata come se fosse un fermo immagine in un film. Un istante cui viene dato un titolo e poi esposto per le strade della città.
Momenti rubati martedì a Locarno; una donna che si nasconde tra le sedie della Piazza, gli occhi di Marylin Monroe, la statuetta di un pardo nero pronto a scattare, e tanti altri. Un cellulare di nuova generazione, un computer, un titolo e la storia è servita. Un modo per osservare il cinema tutt'altro che facile: se ne sono accorti i 12 giovani ticinesi (dai 9 ai 14 anni). Lo stanno sperimentando nel laboratorio organizzato dalla SUPSI e in collaborazione con la Città di Locarno, la Fondazione Rivapiana e il Festival del Film.
CSI delle 18.00 del 13.08.14; il servizio di Pervin Kavakcioglu
RSI Info 13.08.2014, 19:01
Contenuto audio
Giovedì i ragazzi inseriranno le loro storie cinematografiche in una scatola che verrà posta su un piedistallo in alcuni punti della città. Potrete vedere allora il risultato del loro lavoro sul nostro sito rsi.ch.
18:00, 13 agosto
Una città leopardata
Anche il panettone si è tinto di giallo e nero
Come ogni anno, la città di Locarno si è tinta di giallo e nero. Il leopardo è ovunque. Oltre ai cartelloni legati al festival, sono le vetrine dei negozi ad attirare l’occhio. Una particolare attenzione è stata posta nell’allestimento di quelle che partecipano al concorso – annuale anch’esso – organizzato dalla Società Commercianti Industriali e Artigiani del Locarnese.
I colori "ruggenti" di locarno
mrj
14:00, 13 agosto
Giannini: "Il cinema è morto"
Dopo essere stato premiato martedì sera con l'Excellence Award Moët et Chandon, l'attore italiano Giancarlo Giannini si è intrattenuto mercoledì con il pubblico. Un incontro in cui il ligure, autodefinitosi "logorroico", ha condiviso un po' della sua esperienza, sia come attore che come doppiatore. Per quanto riguarda il mestiere di attore, "possono farlo tutti. Ma a farlo bene sono in pochi. Bisogna investirsi molto in quello che si fa. Quasi come un monaco".
L'incontro è iniziato con un ricordo di Robin Williams, con il quale ha anche collaborato: "Un grande attore che ci ha lasciato, purtroppo giovanissimo"
Un momento degno di nota è stata l'invettiva di colui che presta la sua voce ad Al Pacino contro i sedicenti critici cinematografici, spuntati negli ultimi anni come funghi, e che si permettono di esprimere la propria opinione senza alcuna base concreta.
"Ma come vi permettete?!"
RSI 13.08.2014, 14:19
Conosciuto anche come doppiatore di Al Pacino, Giannini ha tenuto a precisare che, nonostante prestasse la sua voce a un collega americano, resta dell'opinione che si tratta di un'operazione "mostruosa" perché si toglie qualcosa alla recitazione dell'altro. Ma "visto che noi italiani siamo bravissimi a farlo, facciamolo".
Il doppiaggio? Una mostruosità!
RSI 13.08.2014, 14:35
Se da 30 anni non è riuscito a vedere un film che avesse la stessa qualità di quelli del passato - "Come anticipato da Fellini, il cinema italiano, come pure quello internazionale, è morto" - il 72enne ha comunque fiducia nel futuro e nelle nuove tecnologie. Ma non per aggiungere effetti speciali alle pellicole girate, bensì per creare un nuovo tipo di cinematografia che si adatti all'evoluzione: "Bisogna scrivere in funzione alla tecnica che si userà per girare il film".
Le nuove tecnologie porteranno alla rinascita del cinema
RSI 13.08.2014, 14:50
mrj
TG20 DEL 13/08/2014: "FESTIVAL LOCARNO, PREMIATO GIANCARLO GIANNINI" DI RICCARDO BAGNATO
RSI Info 13.08.2014, 21:33
12.00, 13 agosto
Il Festival di Locarno ha una portata internazionale e di anno in anno acquisisce sempre più importanza. A dimostrarlo i diversi articoli trovati navigando nella rete: inglesi, francesi, statunitensi, italiani, tedeschi, tutti ne parlano.
Uno degli articoli presenti su The Hollywood Reporter
Il New York Times ha dedicato una pagina al film di apertura di questa 67esima edizione – La princesa de Francia di Mathias Piñeiro. Quello della città sul Lago Maggiore è descritto come uno dei più vecchi festival d’Europa (dopo Cannes e Venezia). “Sotto la direzione artistica di Carlo Chatrian, la sua programmazione è diventata vitale per il cinema innovativo”.
Dal canto suo, il Guardian si spinge oltre, definendolo “il più magico di tutti i festival del film”, anche grazie all’occasione di poter assistere, in mezzo a una folla di 8'000 persone, a opere proiettate sotto le stelle su uno schermo gigante. Ad aggiungere fascino all’esperienza sono gli incontri casuali con le star, i registi e i fan mentre si passeggia tra le vie della città e nello Spazio Cinema, “che assomiglia a un campus”.
Per Le Monde si tratta di una manifestazione che, anche grazie alla sensibilità artistica di Chatrian, “coniuga l’alta esigenza cinefila con un’evidente apertura al cinema popolare.” Una piattaforma per il la cinematografia “di ricerca”, di autori che preferiscono imboccare cammini alternativi, ma anche per i blockbuster, come ad esempio Lucy di Luc Besson, che ha dato il via all’edizione 2014 in Piazza Grande.
Non mancano all’appello gli italiani: La Repubblica ha dedicato diverse pagine al Festival. In una di loro, presentando l’unico film italiano in concorso alla rassegna internazionale – Perfidia - ne cita il regista Bonifacio Angius, che lo definisce come “un festival di cinema puro, al di fuori delle logiche del supermarket. Lontano dalle pressioni politiche del mercato del cinema”
Infine, Hollywood Reporter, che dedica a Locarno un'intera sezione, ne loda diversi aspetti, tra i quali l'indipendenza - "Locarno è uno dei pochi festival vermanete europei, senza tendenze nazionalistiche o discorsi politici" -, il pubblico - i locarnesi sono cresciuti con il Festival e il livello di sofisticazione dei discorsi sentiti al bar durante i 10 giorni lo dimostra -, la storia - vanta un numero record di scoperte di nuovi talenti -, e la Piazza Grande - un'ambientazione unica, che da sola attira il pubblico. Non è poi sfuggita nemmeno la vicenda Polanski: una pagina è stata dedicata all’annuncio della rinuncia, le polemiche, la delusione di Carlo Chatrian.
mrj