La ripartizione partitica della deputazione ticinese al Consiglio nazionale, malgrado l'avanzata della Lega, non è cambiata come lasciavano intendere taluni sondaggi, ma la rappresentanza cantonale non è uscita del tutto confermata da questa elezione federale.
Il cantone anche dal prossimo primo gennaio sarà rappresentata a Berna da: due liberali radicali (23,7%), due leghisti (21,7%), due popolari democratici (18,25%), una socialista (14,9%) e un democentrista (10,75%). Ma la sorpresa non è mancata: non tutti gli uscenti sono infatti riusciti a confermare il proprio seggio. Il 66enne Pierre Rusconi, in carica dal 2011, ha perso il suo posto, superato per 762 preferenziali dal 41enne Marco Chiesa che ha avuto la meglio nell’accesa contesa – anche personale – che i due candidati UDC hanno animato in queste ultime settimane.
L'elezione di Marco Chiesa ma pure l'evoluzione delle posizioni degli altri eletti rispetto a quattro anni fa ha comportato, come mostra lo spider qui sotto, uno spostamento dello spider della deputazione.
Smartspider: una nuova deputazione più liberale per il Ticino
La battaglia interna al PLR (sceso dell'1,3%) ha premiato Giovanni Merlini e Ignazio Cassis che hanno distanziato il presidente Rocco Cattaneo in lista per tentare la riconquista del terzo seggio. Nessuna novità anche in casa Lega (in avanzata del 4,6%), PPD (+0,1%) e PS (-0,6%) con la riconferma di: Lorenzo Quadri (il candidato in assoluto più votato), Roberta Pantani, Marco Romano, Fabio Regazzi e Marina Carobbio.
Grande sconfitti di giornata i Verdi scesi al 3,53%.
Diem
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