Riprende forma il poligono al Ceneri

La realizzazione di un poligono regionale di tiro sul Monte Ceneri torna d’attualità. Dopo la bocciatura popolare di sei anni fa, quando i ticinesi respinsero il credito cantonale di tre milioni di franchi per la realizzazione dell’opera, il progetto viene ripresentato da Norman Gobbi .

L’idea, in grandi linee, è stata illustrata sabato mattina dal consigliere di Stato nel corso dell’assemblea ordinaria dei delegati della Federazione ticinese delle società di tiro. " Si tratterà di una struttura coperta, con diverse linee di tiro, per la cui realizzazione è stata preventivata una spesa di 34 milioni di franchi, suddivisa in modo equo tra Confederazione, Cantone e Comuni, che offrirà anche uno stabile multifunzionale in grado di soddisfare le esigenze di tutti, militari e sportivi ", ha assicurato Gobbi.

Nel corso del suo discorso, il direttore del Dipartimento delle istituzioni ha ricordato come alla fine del 2011 il progetto era, se non affondato, irrimediabilmente arenato. " Grazie a questo nuovo manufatto, il cui cantiere, ricorsi permettendo, potrebbe vedere la luce già nel 2017 nell'area dell'attuale stand di tiro della Piazza d'armi, si potrebbe finalmente giungere alla chiusura dei poligoni di Giubiasco, Bellinzona e Lugano e recuperare così aree pregiate e strategiche per lo sviluppo delle zone urbane ", ha ricordato.

Dei 34 milioni di franchi preventivati per la realizzazione dell’opera, 21 milioni verrebbero utilizzati per realizzare il poligono coperto vero e proprio, 11 milioni per la costruzione dello stabile multifunzionale e i rimanenti 2 milioni per l’accesso all’area e i relativi posteggi.

“ Un investimento necessario per il Ticino, che va a beneficio di 190'000 abitanti con 2'800 obbligati al tiro, su un totale di 4'718 per tutto il Cantone. Un’infrastruttura che convoglierà le attività di tiro delle forze di polizia e del corpo delle guardie di confine con oltre a un migliaio di agenti, e ovviamente permetterà al migliaio di tiratori sportivi e i duemila cacciatori di poter disporre di una struttura moderna e funzionale per le loro attività. Oltre a ciò, vi è naturalmente l’attività di tiro delle formazioni dell’esercito ”, ha ricordato Gobbi.