Cultura e spettacoli

Cinema, salute e formazione

Le nuove frontiere del mondo digitale

  • 10 agosto 2017, 13:45
  • 6 settembre 2023, 05:17
Filmagogia 09.08.17

“Cinema, salute e formazione sono un intreccio virtuoso per affrontare le frontiere del mondo digitale”. Queste le parole di Mariano Morace, mediatore della conferenza, che introducono il pomeriggio allo Spazio RSI.

All’incontro di mercoledì pomeriggio gli ospiti invitati a condividere le proprie esperienze in ambito di insegnamento, sono molti. Dai vari esponenti della SUPSI, al Direttore del CISA, al Presidente della Fondazione Augusta Pini fino al regista parigino Alain Bergala.

Ad aprire la discussione è Loretta Guerrini, rappresentante di Filmagogia, che spiega come il progetto della fondazione vuole mettere il film a servizio dei contesti educativi. Il film deve inserirsi nel ramo della comunicazione e nell’universo della multimedialità. Da qui nascono, però, secondo la Guerrini, due problematiche: la prima dove si offrono orizzonti vitali, mentre, la seconda fa nascere discrepanze sociali. Sembra essere proprio così: l’universo della multimedialità riserva, purtroppo, un futuro non del tutto roseo.

È così che si passa alle esperienze pratiche degli altri invitati alla conferenza per raccontare al pubblico come il film possa servire in ambito educativo. Il direttore del CISA Domenico Lucchini spiega che si tratta di un oggetto culturale che si presta ad altri campi come a quello della salute.

Entrambi i rappresentati di SUPSI spiegano come il cinema sia protagonista di momenti di formazione. Michele Mainardi, direttore del Dipartimento Formazione e apprendimento (DFA) sottolinea che il cinema fa parte del piano di studi, i futuri insegnanti studiano i media, la multimedialità e realizzano dei filmati. Le sue parole sono rassicuranti: “l’educazione non può rassegnarsi e il cinema è d’aiuto”. Anche Luca Crivelli (direttore del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale) condivide questa posizione. Nel piano di studi del suo settore il cinema è un elemento fondamentale. In diversi corsi si creano video e la bibliografia proposta agli studenti è sempre affiancata da filmati. Sempre più, anche la SUPSI, va nella direzione della creazione di storytelling.

Così anche Giorgio Plameri, presidente della Fondazione Augusta Pini spiega come il cinema sia di grande aiuto per i giovani che sono in una situazione difficoltosa. Spiega: “spesso vedere trasferire nella rappresentazione esterna un disagio interno, diventa un godimento per il giovane, perché è l’inizio del superamento delle sofferenze”.

Affiancare la salute e la formazione alla cinematografia è sicuramente una questione importante e gli esempi proposti dagli esponenti in ambito pedagogico lo dimostrano. Il punto comune rimane uno solo: la multimedialità, il digitale e la tecnologia hanno trasformato le creazioni e le ricezioni dei film. Il mondo legge meno e guarda di più, le nuove generazioni hanno sempre meno a che fare con la carta stampata mentre trovano nei dispositivi digitali l’accesso alla società ed è per questo che bisognerà continuare in questa direzione.

MMINO

Ti potrebbe interessare