Una piuma può volare sopra alle case, alla quotidianità difficile dei più, e innalzarsi verso un cielo ricco di sogni. Questo spinge due diciottenni a scegliere questo nome per la loro nascitura in Piuma dell’italiano di origini inglesi Roan Johnson.
Il regista Roan Johnson (al centro) con i suoi attori
Un anelito al volo che sembra spingere anche le loro scelte comuni, rinunciando alla strada dell’aborto, per affrontare le difficoltà di diventare adulti e genitori subito dopo la maturità.
E i problemi non mancano viste la rispettive famiglie di provenienza: quella della ragazza (Blu Yoshimi) con una madre assente e un padre che perde le giornate dietro a scommesse e truffe; quella del ragazzo (Luigi Fedele) con un padre profondamente egoista e una madre (Michela Cescon) che non sempre riesce a farlo ragionare sulle proprie responsabilità. Per non parlare degli incidenti di percorso: il più significativo è il dubbio di lui di avere messo incinta anche un’altra donna.
Un percorso ricco di ostacoli che ricorda da vicino quello della commovente coproduzione svizzera Keeper di Guillaume Senez, dove una coppia giovani adolescenti si trova davanti alla stessa scelta.
La famiglia totalmente disfunzionale che popola il film
Agli insulti a fine proiezione stampa da parte di alcuni giornalisti italiani (si è sentito distintamente uno spettatore gridare "vergogna, vergogna"), indignati dalla leggerezza con cui il tema è trattato, viene da rispondere che battute e momenti ai limiti dell’assurdo sembrano solo un modo ironico di rappresentare una situazione che non manca di mostrare tutta la sua tragicità.
Il regista (che aveva collaborato alle sceneggiature di Sinestesia e Fuori Mira del ticinese Erik Bernasconi) trasforma in un paio di sequenze i suoi protagonisti non in piume ma in pesci, che comunque nuotano in un ipotetico mare sopra le case di Roma.
Francesca Felletti
Roan Johnson a Finestra aperta (Rete Due 6.9.2016)
RSI Info 06.09.2016, 18:08
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