Cultura e spettacoli

Sand und Blut

Quando morire diventa normalità

  • 7 agosto 2017, 16:00
  • 6 settembre 2023, 05:17
Sand und Blut

Sand und Blut

Quello proposto dai registi Matthias Krepp e Angelika Spangel è un film toccante. Tanto. Scontato, un po’ meno. Novanta minuti di materiale video preso da internet. Questa la composizione: riprese fatte da attivisti, combattenti e civili. I protagonisti del film, che non si vedono, commentano il materiale e parlano delle loro esperienze personali.

Si parla di Iraq, si parla di Siria, coloro che raccontano sono civili scappati dalle proprie terre per impossibilità di futuro, di speranza e di pace. Si raccontano dall’Europa, quell’Europa che spesso fatica a credere che queste persone abbiano davvero bisogno di accoglienza e di supporto. Il film parla chiaro, ciò che succede, anche in questo preciso istante, è inumano.


Una scena di Sand und Blut

RSI Info 07.08.2017, 16:11

Si parla di religione, di guerra, di ingiustizia, dell’esercito, dei civili che si oppongono, di Isis, di bambini, di adulti, di esseri umani. Le riprese sono a tratti scioccanti, ma sempre molto spiazzanti e mettono a dura prova il pubblico. Le scene crude non sono molte ma la realtà si percepisce, eccome se si percepisce. Un tentativo meritevole quello dei due giovani registi che hanno deciso di dare voce ai rifugiati che ora vivono in Austria.

“La morte è normale per noi”, queste le parole di un ragazzo di 23 anni che racconta quello che ha vissuto. Ma possiamo accettarlo? Quando diventa normale, significa che il senso della vita sta cambiando.

“Mi fa male uccidere le altre persone”, “abbiamo solo voglia di vendetta”, “se uccidi mio fratello io uccido il tuo”, queste le frasi dei ragazzi che parlano che più rimangono impresse. Le immagini che più colpiscono sono quelle del gruppo di civili che decide di combattere contro un esercito composto da giovanissimi. O ancora del bambino con un mitra in mano che recita delle parole dettate alle sue spalle da adulti. Per non parlare del sorriso, del giovane combattente Isis che scopre che sarà il prossimo martire. I suoi compagni al momento dell’esplosione festeggiano la morte del compagno urlando “Allahu Akbar”. E quel boato sembra accadere in sala.

Ecco, con la sua prima mondiale “Sand und Blut” fa riflettere ed emoziona.

MMINO


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