Cultura e spettacoli

'Save the media'

Una campagna di sensibilizzazione al Locarno Festival

  • 6 agosto 2017, 15:50
  • 6 settembre 2023, 05:17
Save the media
  • savethemedia.ch

Forse il pubblico della sezione Panorama Suisse è rimasto un po’ sorpreso durante le proiezioni. Prima dell’inizio di ogni film vengono infatti proiettati degli spot che si interrompono a metà, lasciando lo schermo nero per diversi secondi.

Non si tratta di un errore tecnico, bensì della campagna ‘Save the media’, lanciata dall’associazione media per tutti. Un’azione piccola… ma quei pochi secondi di buio, di nulla, aprono simbolicamente uno scorcio sulle conseguenze che si verificherebbero se il servizio pubblico dovesse indebolirsi.

L’obiettivo di ‘Save the media’ è di sensibilizzare il pubblico sull’attuale situazione dei media in Svizzera. Una riduzione del servizio pubblico non coinvolgerebbe solo la sfera dell’informazione, ma anche quella della cultura e della cinematografia. Oggi esiste un’ampia gamma di film documentari, di finzione e pure di animazione (fra cui ricordiamo, recentemente, il bellissimo Ma vie de courgetteLa mia vita da zucchina, candidato all’ultima edizione degli Oscar). Oltre al loro valore artistico, i film svizzeri contribuiscono a nutrire la nostra società multilingue, pluralista e democratica.

Ma cosa succederebbe se dovesse essere abolito – o anche solo ridotto – il servizio pubblico, impegnato a produrre, finanziare e promuovere queste opere?

Lo abbiamo chiesto a Erik Bernasconi, già regista di Sinestesia, membro dell’Associazione svizzera degli sceneggiatori e dei registi di film (ARF) che sostiene, insieme ad altri partner, l’iniziativa ‘Save the media’.

Erik Bernasconi

RSI Info 06.08.2017, 14:09

BCAMP

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