Per cominciare vale la pena di fare una verifica nelle banche dati ufficiali: procinema e filmdistribution, per scoprire che A Serbian film non risulta avere una distribuzione in Svizzera. Nessuna delle commissioni che devono stabilire un’età legale di visione si è di conseguenza espressa al riguardo. Né la Commissione svizzera del film per la tutela dei giovani (che ha competenza per tutti i cantoni tranne Basilea, Ginevra, Ticino e Zurigo), né la Commissione dei film per giovani ticinese (istituita dal DECS sulla base della Legge cantonale sul cinema del 5 novembre 2005, art. 5 capoversi 1 e 2).
Una visita su wikipedia è sufficiente per trovare notizia delle numerose nazioni che hanno preso nei confronti del film una misura drastica come il divieto di distribuzione: Spagna, Finlandia, Portogallo, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Malesia, Singapore, Norvegia, Brasile e soprattutto un paese le cui decisioni in merito vengono spesso prese a riferimento anche dalla commissione svizzera: la Germania.
La Freiwillige Selbstkontrolle der Filmwirtschaft, organo di autocontrollo dell’industria cinematografica tedesca, si è rifiutata di attribuire un rating, reputando che alcuni contenuti del film potessero andare contro le leggi federali. In particolare si imputa al lungometraggio di Srđan Spasojević una visione estetizzante dello stupro.
A Serbian Film, catalogato dal New York Times sotto il genere shock-horror, è stato presentato per la prima volta nel 2010, in un festival di grande e crescente importanza come il South by Southwest di Austin. Si tratta di una manifestazione che negli ultimi anni si è imposta, al fianco del più famoso e conosciuto Sundance Film Festival, nella promozione del nuovo cinema, della scena indipendente americana e anche delle forme basate sulle tecnologie di ripresa e riproduzione più recenti.
Se si vuole tracciare un paragone improprio, ma familiare agli utenti della Svizzera italiana, il caso – con polemiche e ostracismi successivi nei confronti del film – ricorda quello della proiezione di L.A. Zombie di Bruce LaBruce al Festival di Locarno (curiosamente si parla dello stesso anno, il 2010).
Non avendo visto A Serbian Film e non potendone quindi giudicare i contenuti, per una panoramica critica (senza particolare valore statistico) facciamo riferimento a Rotten Tomatoes, che raccoglie 26 recensioni (oltre a quelle degli utenti), di cui 12 positive e 14 negative. Tra queste, una eloquente sul New York Village Voice intitolata “The Sickest Film ever” (il film più malato di sempre), ma anche pareri da quattro stelline su cinque di qualche critico un po’ trasgressivo.
Marco Zucchi