Il reato è prescritto e dunque l'inchiesta sulla presunta maxi evasione di Gino Paoli va archiviata. La richiesta, come anticipato dalla stampa italiana, è stata presentata nei giorni scorsi dal pubblico ministero che ha coordinato l'indagine della guardia di finanza.
Il cantautore aveva concordato con l'agenzia italiana delle entrate una rateizzazione per estinguere il debito con l'erario. Nel frattempo, è arrivata la richiesta del pubblico ministero: poiché non è possibile determinare con certezza la data di inizio dell'evasione, che dovrebbe comunque essere datata prima del 2008, va prescritta.
La vicenda era emersa lo scorso anno ed era nata da una costola dello scandalo sulla truffa a banca Carige che portò in carcere, tra gli altri, anche Davide Enderlin e il commercialista genovese Andrea Vallebuona, al quale l’artista si rivolse per far rientrare 2 milioni di euro depositati in una banca di Lugano e nascosti al fisco. Il suggerimento fu quello di riportare i soldi in Italia nel corso di diversi viaggi. A fine dicembre 2014, però, il cantante fu fermato ad un valico comasco... con una discreta somma di denaro.
ATS/bin