L’arrivo di un Nobel della letteratura ad Ascona non passa inosservato. Suscita, anzi, il vivo interesse di appassionati e curiosi. E così è stato anche in occasione della presenza di Orhan Pamuk, che ha aperto la terza edizione degli Eventi letterari Monte Verità con l’incontro "I ricordi: la più potente arma della fantasia". Una sala gremita di gente (c’è chi, in mancanza di sedie, è rimasto in piedi) è stata completamente assorta nelle parole dello scrittore turco che si è concentrato sul ruolo e le funzioni della memoria.
Eventi letterari Monte Verità, prima serata
Lo squilibrio tra utopia e memoria
Insignito del prestigioso premio nel 2006, l'autore di opere che sono poi state tradotte in 63 lingue, ha voluto sottolineare la differenza che esiste tra ricordi e utopia:
100 tonnellate di ricordi e 100 grammi di utopia
RSI 27.03.2015, 01:32
"L’umanità ha prodotto 100 tonnellate di ricordi e 100 grammi di utopia. Non c'è equilibrio"
Quest’ultima, secondo Pamuk, è pericolosa in mani sbagliate, poiché essa "non è mai una questione privata".
L'utopia in mani sbagliate
RSI 27.03.2015, 01:43
"Nel mio paese, nel mondo non europeo, le grandi utopie legitimizzano la repressione da parte del Governo e l’uso della forza"
Avere delle visioni utopiche può anche però aiutare l’uomo: "in tempi difficili, sia dal punto di vista politico che economico, queste lo aiutano a superarli più facilmente."
Ruolo, quello della sopravvivenza, ricoperto, secondo lui, anche dalla memoria "darwiniana", che ci aiuta a ricordare i posti pericolosi (per evitarli) come pure quelli utili (per restarvi).
Luoghi e oggetti sono strettamente legati alla memoria
Discutendo poi della sua ultima opera, Il museo dell’innocenza, che narra di un collezionista di oggetti tanto numerosi quanto diversi tra loro, il romanziere, che non ama definirsi un collezionista, ha dichiarato: "Quando i tempi sono difficili, l’uomo riunisce degli oggetti accomunati tra loro da una storia". E questo capita perché le cose e i luoghi riportano alla mente delle memorie: "Quando perdiamo qualcosa o quando dei posti familiari cambiano o spariscono, le memorie ad essi legate vanno ugualmente perse."
Le collezioni
RSI 27.03.2015, 01:38
"In tempi difficili tutti ci leghiamo a degli oggetti e li raggruppiamo. Essi diventano una collezione quando sono tutti legati da una storia comune."
Il 62enne originario di Istanbul, ma che ormai fa la spola tra la capitale turca e New York, dove insegna alla University of Columbia, ha voluto sottolineare che anche l'identità nazionale è legata alla memoria: "Siamo preoccupati da come verremo ricordati, in futuro, da noi stessi e dagli altri. Viviamo il presente come se fosse un'ombra del futuro".
Altri momenti de "I ricordi: la più potente arma della fantasia" (in inglese)
Immaginazione e memoria
RSI 27.03.2015, 01:39
La memoria occupa una zona del nostro cervello che è molto vicina a quella dedicata all’immaginazione e la seconda è imprescindibile dalla prima, ne fa parte.
Ottimismo vs. utopia
RSI 27.03.2015, 01:57
"Preferisco l’ottimismo all’utopia. Preferisco l’ottimista realistico al fantasista utopico."
Durante la conferenza Pamuk ha deliziato i presenti con la lettura di un capitolo del suo ultimo romanzo, Il museo dell'innocenza, in lingua originale:
Lettura in turco
RSI 27.03.2015, 01:41
Marija Milanovic
CSI delle 18.00 del 26.03.15; il servizio di Cristina Foglia
RSI Info 27.03.2015, 07:54