Gli ulivi secolari del Salento, in Puglia, potrebbero diventare presto un ricordo. Tutte le misure adottate dal 2013 fino ad oggi per combattere e contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa, il batterio killer che fa morire le piante, non hanno dato l’esito sperato.
La zona colpita (clicca sull'immagine per ingrandirla)
Claudio Bustaffa, inviato del radiogiornale della RSI, si è recato nella regione per capire quale sia la reale situazione e come le autorità si stiano adoperando per far fronte a questa situazione, considerata da più parti come una vera e propria emergenza. L’immagine che gli si è presentata non è stata tra le più felici: file di alberi secolari morti e contadini impegnati nella potatura dei rami secchi, una corsa contro il tempo persa in partenza.
“Non esiste una terapia o una cura in grado di debellare questo batterio che, una volta presente non lascia scampo”, ricorda Donato Boscia, capo ricercatore dell’Istituto di virologia vegetale di Bari, che in merito aggiunge: “l’unica soluzione è creare una fascia di sicurezza larga una cinquantina di chilometri e larga una quindicina”. Una soluzione avallata pure dalla Commissione europea che nei giorni scorsi ha chiesto l’abbattimento di tutte le piante infette nella regione, comprese pure quelle millenarie. A rischio vi sono 10 milioni di alberi, nel solo Salento.
RG/bin
Un patrimonio secolare a rischio
- Le raccomandazioni della regione Puglia
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