Blu come un'arancia
Da lunedì 02 novembre a venerdì 06 novembre 2015 alle 18:20
Replica: il giorno seguente alle ore 01.30
Sono trascorsi quarant’anni da quella notte tra l’1 e il 2 novembre del 1975 in cui Pier Paolo Pasolini, intellettuale italiano tra i più significativi della seconda metà del Novecento, veniva barbaramente assassinato.
Dopo quarant’anni, restano ancora molte ombre attorno a chi, come mandante e come esecutore, abbia realmente ucciso il poeta. Addirittura c’è chi, come l’artista friulano amico di Pasolini, Giuseppe Zigaina, sostiene che in realtà l’intellettuale “eretico e corsaro” – com’era chiamato – da sempre, avesse programmato consapevolmente la propria morte: a sostegno di questa tesi, lo studio attento dell’intera opera pasoliniana che rivelerebbe tracce, più o meno ermetiche, di tale progetto. Di certo, comunque, Pasolini fu un intellettuale scomodo in un’Italia che cercava il proprio equilibrio tra poteri governativi, poteri occulti, contrapposizioni ideologiche, mafia, ricerca e affermazione della modernità, bigottismi ancestrali e il tutto a fronte delle profonde modificazioni antropologiche che la società dei consumi aveva indotto in un Paese che si lasciava alle spalle una civiltà essenzialmente contadina ed arretrata. I suoi atti d’accusa contro il Palazzo del potere, contro l’abuso in chiave omologante dei media, contro il consumismo e contro l’ipocrisia di una società che individuava nella scelta omosessuale un “punto di non ritorno” meritevole di infamia ed emarginazione, fecero di Pier Paolo Pasolini, agli occhi della maggioranza cosiddetta “silenziosa”, l’emblema di una sovversione culturale e sociale nemica dell’ordine pubblico quanto del “comune senso del pudore”.
Poeta, romanziere, saggista, polemista, regista cinematografico, pittore: tutto questo, e molto altro, fu Pier Paolo Pasolini; impossibile, naturalmente, raccontare la sua storia personale così fortemente intrecciata con la sua storia intellettuale –ed entrambe indissolubilmente legate alla storia d’Italia dagli anni Venti (Pasolini era nato nel 1922) alla metà degli anni Settanta dello scorso secolo – nello spazio di pochi minuti. Romano Giuffrida con questa serie di Blu come un’arancia ha voluto semplicemente trarre dalla biografia di Pasolini qualche spunto tematico forse capace di stimolare la scoperta o la riscoperta di questa figura di intellettuale che, al di là della condivisione o meno delle sue tesi, ha rappresentato la voce critica più alta nel dibattito culturale e politico di quegli anni.
TUTTE LE PUNTATE: PIER PAOLO PASOLINI
Contenuto audio
Pier Paolo Pasolini (1./5)
Blu come un'arancia 02.11.2015, 19:20
Pier Paolo Pasolini (2./5)
Blu come un'arancia 03.11.2015, 19:20
Pier Paolo Pasolini (3./5)
Blu come un'arancia 04.11.2015, 19:20
Pier Paolo Pasolini (4./5)
Blu come un'arancia 05.11.2015, 19:20
Pier Paolo Pasolini (5./5)
Blu come un'arancia 06.11.2015, 19:20