Tra l’inverno e la primavera del 1973, obbedendo o forse soggiacendo per l’ennesima volta a quella sorda irrequietezza che lo portava a cercare posti sempre nuovi nei quali tentare di radicarsi, Max Frisch si trasferì con la seconda moglie Marianne a Berlino Ovest in una casa della Sarrazinstrasse, nel quartiere di Friedenau. Nei quasi sette anni trascorsi principalmente a Berlino, con brevi intervalli a Berzona e New York, Frisch tenne un diario per il quale pose una Sperrfrist, un divieto di pubblicazione della durata di 20 anni dopo la morte, quindi fino al 2011. Trascorso questo periodo, il diario o per meglio dire un’ampia scelta dal diario stesso è stata recentemente pubblicata dall’editore storico di Frisch, il Suhrkamp Verlag di Berlino, in un volume dal titolo "Aus dem Berliner Journal", “Dal diario berlinese”, curato da Thomas Strässle con la collaborazione di Margit Unser. Il “Diario berlinese” merita di essere accostato non solo ai due celeberrimi diari (Il “Diario d’antepace 1946-1949” e il “Diario della coscienza 1966-1971”), ma anche alle grandi opere narrative di Frisch, in particolare al racconto “Montauk”, scritto nello stesso periodo. I due volti del successo letterario, la vecchiaia e la morte, il tempo che passa, la difficoltà di trovare una vera Heimat, e soprattutto Berlino, la città del Muro, simbolo ed emblema di un’intera epoca: questi i temi di fondo del “Diario berlinese”. La serie di questa settimana, a cura di Mattia Mantovani, li propone all’attenzione degli ascoltatori di Rete Due.
Tutte le puntate:
29.09.14 Berlino come Heimat?
30.09.14 La città divisa
01.10.14 Scrivere, ma per chi?
02.10.14 Il muro di Zurigo
03.10.14 Senza radici
Vent’anni dopo: il “Diario berlinese” di Max Frisch
Berlino come Heimat?
Blu come un'arancia 29.09.2014, 19:40
La città divisa
Blu come un'arancia 30.09.2014, 19:40
Scrivere, ma per chi?
RSI New Articles 01.10.2014, 19:40
Il muro di Zurigo
RSI New Articles 02.10.2014, 19:40
Senza radici
Blu come un'arancia 03.10.2014, 19:40