Piano jazz
Bourbon Street

Cogli la sua bellezza, riconosci la sua grazia

Il jazz astrale

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  • 20.3.2024
  • 47 min
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  • Musica
Di: Corrado Antonini

Il jazz spirituale, altrimenti detto jazz astrale, ha una storia che rimanda agli anni ’60 e che trova la sua espressione più alta in un disco come A love supreme di John Coltrane, ma quella stagione e quella lezione continuano a riverberarsi anche nel jazz di oggi. Ne sono testimonianza diretta alcuni dischi pubblicati di recente o che si annunciano a breve, come il primo disco solista dell’inglese Shabaka Hutchings, Perceive Its Beauty, Acknowledge Its Grace, in uscita ad aprile ma di cui ascolteremo un brano in anteprima. Lo stesso può dirsi del nuovo, atteso doppio disco di Charles Lloyd, The sky will still be there tomorrow (Blue Note), di Words unspoken di John Surman (ECM), di Touch of time del trombettista norvegese Arve Henriksen di nuovo in coppia con il pianista olandese Harmen Fraanje (ECM), o di Gjennskin che segna il ritorno dopo sette anni della band del violinista norvegese Nils Okland (Hubro Records). Ci sarà spazio anche per la voce della poetessa di Philadelphia Camae Ayewa, in arte Moor Mother, la quale a sua volta pubblica un nuovo lavoro, The great bailout (Anti), e per il vibrafono di Jason Adasiewicz, che in Roscoe Village (Corbett vs Dempsey) omaggia la musica di Roscoe Mitchell.

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