IL GIARDINO DI ALBERT
Giovedì 21 settembre 2017 alle 11:35
Replica alle 23:33
Replica sabato 23 settembre alle 18:00
La sconfitta dei dogmi (di Clara Caverzasio)
Il giardino di Albert 21.09.2017, 13:35
Contenuto audio
"Non condannate Galileo, ne farete un eroe dei protestanti", avvertiva Tommaso Campanella, filosofo, teologo, poeta e frate domenicano italiano vissuto tra '500 e '600, un secolo di Riforme e di Rivoluzioni. La Riforma Luterana che aveva dato ai cristiani una nuova anima e una nuova cultura, criticando la teologia dottrinale e contestando la gerarchia ecclesiastica; e la rivoluzione copernicana che aveva sovvertito la visione cosmologica – aristotelica e tolemaica – in cui la Chiesa aveva inquadrato le proprie credenze di fede. L’universo di Copernico, che poneva il Sole e non più la Terra e l’uomo al centro del sistema, non fu solo una rivoluzione del pensiero scientifico ma anche una rivoluzione del pensiero, e diede avvio alla nascita della scienza moderna, che affermò sempre più la propria autonomia dalla filosofia e dalla teologia, grazie anche all’elaborazione di procedure metodologiche che da lì in poi la caratterizzeranno in maniera specifica. Nasce così il metodo scientifico, non a caso detto anche galileiano, basato sull’osservazione di fenomeni e sulla loro misurazione matematica. Nel “Giardino di Albert” di giovedì 21 settembre il filosofo della scienza Giulio Giorello traccia i parallelismi tra il percorso compiuto dalla Riforma protestante e quello dalla Rivoluzione scientifica, accomunate da un’analoga spinta verso l’autonomia dalla Chiesa e dai dogmi. Autonomia dello spirito e autonomia del pensiero scientifico vanno di pari passo: non a caso laddove il protestantesimo mantenne una valenza rivoluzionaria, il sistema copernicano e lo stesso Galileo divennero i testi di riferimento.