Laser
Giovedì 21 aprile 2016 alle 09:00
Replica alle 22:35
Così scrisse di lui il drammaturgo Ben Jonson nell’elogio introduttivo all’opera shakespeariana, raccolta nel first folio del 1623: “He was not of an age, but for all time !”, riconoscendone per primo il genio universale e immortale. Siamo arrivati alle ultime tappe del nostro viaggio a Stratford-upon-Avon. Allontaniamoci dal centro della città, e andiamo verso il verde della campagna del Warwickshire. Hall’s Croft, la bella casa in cui abitò la figlia maggiore di Shakespeare, Susanna, insieme al marito medico, il dottor John Hall, è circondata da un giardino che d’estate ospita rappresentazioni teatrali. Facciamo pochi passi per imboccare la strada che porta alla Holy Trinity Church, dove è sepolto William Shakespeare con la sua famiglia. L’edificio, di cui si hanno notizie dal XII secolo, ha vissuto la tormentata vicenda a seguito dello scisma di Enrico VIII, con il passaggio dal cattolicesimo al protestantesimo, per poi cambiare volto religioso più volte a seconda del monarca o della regina. E’ oggi una chiesa che vive e lavora a pieno ritmo insieme ai fedeli, ma è anche meta di pellegrinaggio per visitatori da tutto il mondo. David White, che da anni porta il suo entusiasmo di volontario e sagrestano, racconta i problemi che possono nascere dal fatto che lo stesso luogo è sede di un doppio culto, sacro e profano. E risponde a una domanda cruciale: Shakespeare era cattolico? In ogni caso il 23 aprile, che celebra contemporaneamente il compleanno e l’anniversario della morte di Shakespeare, la chiesa è tutta per il Poeta, le celebrazioni prendono il via al mattino e si protraggono per tutto il fine settimana. E quest’anno, in occasione dei 400 anni dalla morte, saranno più importanti del solito.