LASER
Giovedì 26 giugno 2014 alle 09:00
Replica alle 22:35
Racconti e incontri di memorie lungo il Piave. Il turbolento fiume,considerato sacro alla Patria,proprio per quanto avvenuto durante la prima guerra mondiale. Fiume simbolo del coraggio, dell’eroismo del patriottismo degli italiani,che ha visto lungo le sue sponde battaglie devastanti dopo la ritirata di Caporetto e assalti decisivi,conclusisi con la vittoria contro le truppe austro-ungariche e tedesche. Fiume che ancora oggi continua a restituire memorie di quegli assalti e che è diventato di coniugazione maschile, proprio dopo la grande guerra per esaltare quell’ideologia fascista del “tutti eroi sul Piave o tutti accoppati”.Oggi è uno dei corsi d’acqua più sfruttati d’Europa, tanto da sparire per kilometri tra ammassi di sassi e ghiaia. E spostarsi lungo il suo corso, nella Marca trevigiana, significa scoprire di continuo racconti e storie dei suoi abitanti per i quali la grande guerra è ancora un momento vivo e presente nella memoria collettiva e personale. In un territorio che è un continuo rimando di segni di quell’evento devastante, dai resti di appostamenti e trincee, a ponti di barche arrugginiti. Ovunque si posi lo sguardo tutto parla ancora della grande guerra. Tra ossari dei caduti,monumenti ad aviatori,oltre quaranta musei,cimiteri inglesi,francesi,italiani .Nel solo Veneto la grande guerra ha visto soldati di ventitré nazionalità diverse e ha lasciato ovunque ricordi di racconti familiari,di morti,di disperazioni e sofferenze,ma anche ricercatori di cimeli e uno spirito votato all’associazionismo che non vuole dimenticare.
Sonja Riva